mercoledì 11 aprile 2018

La Presidente del Senato Casellati può perdere il pelo (forse) ma non il vizio

La presidente del Senato, Casellati,  nella sua carica istituzionale, alla quale hanno concorso  sia Centrodestra che Cinquestelle, potrebbe anche presentarsi con la pelle cambiata, ammesso che riesca a smettere la sua incrollabile fede nella nipote di Mubarak  e nel Silvio  benefattore e salvatore di ragazze sulla strada della perdizione. Ma noi non crediamo neanche a questo e cioè che la sua carica istituzionale le faccia perdere il pelo. Se chi l'ha votata avesse preso in considerazione anche soltanto  le sue dichiarazioni sui senatori a vita, ignobili, non avrebbe contribuito  alla elezione, quasi sacrilega.

Ma il vizio, certi suoi vizi, non li perderà  per nessuna ragione. Pensiamo  al vizio conclamato della Casellati, del familismo. Esercitato, in spregio di ogni decenza, con l'assunzione, quand'era sottosegretaria al Ministero della Salute, per grazia di Berlusconi, di sua figlia Ludovica, come capo segreteria, sfilandola da Publitalia, dove il suo benefattore l'aveva collocata, in attesa di tempi migliori e farle apprendere un bel mestiere.
 E, del resto con certi politici - la gran parte - di qualità scadente - che cosa ci si deve attendere oltre che compensino con posti ben retribuiti  tutti i famigli, anche se non consanguinei?

L'altro ieri avevamo ironizzato sulla possibilità di assumere suo figlio Alvise, direttore d'orchestra, come consulente al Senato per la musica - come aveva poi ripreso L'Espresso, a  firma  del copione Marco Lenzi -  ma non è ancora detto che non lo faccia.

Intanto, per quel tanto che è in suo potere, ha alleggerito la percentuale della disoccupazione in Italia, affollando la sua segreteria ed il suo ufficio a Palazzo Madama. Ed ha ottenuto anche un secondo risultato: aumentare il numero dei lavoratori stabili. Infatti per assumere a tempo indeterminato  i suoi, ha mandato a casa un gruppo di precari che da anni veniva ogni anno richiamato  e contrattualizzato a tempo.

Perciò ci tocca ringraziare la Casellati. E consigliarla di non stare a sentire le malelingue,  come anche noi potremmo essere considerati,  e di assumere per la seconda volta sua figlia Ludovica, anche se oggi è una professionista in carriera. Lei, disinteressatamente come l'altra volta, saprà aiutarla nel difficile compito di ridurre ancora la disoccupazione in Italia. Lo faccia finchè  può.

 P.S. In questi giorni mi trovo a riflettere spesso sulla faccia della Casellati quando incrocia i senatori a vita, per i quali, al momento della loro nomina, dichiarò che non capiva per quali meriti scientifici e sociali fossero stati nominati  dal Presidente della Repubblica. Stiamo parlando di Rubbia, Piano, Cattaneo.  Ha ragione la Casellati. Lei i meriti sociali ed anche scientifici li ha tutti, li ha presi all'Università milanese, rettore  Berlusconi. Rubbia, Piano, Cattaneo, invece, dicano dove.

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