sabato 21 aprile 2018

I Conservatori, dove si formano i giovani musicisti - altro che talent - nella fiction Rai di Ivan Cotroneo

Nella prossima stagione la Rai manderà in onda una fiction scritta e diretta da Ivan Cotroneo, intitolata la Compagnia del Cigno; dove 'compagnia' sta per piccolo gruppo di studenti di musica, di varia età ed estrazione sociale, che studiano al Conservatorio di Milano , intitolato al Cigno di Busseto. In verità l'Italia è ricchissima di 'Cigni', perchè , ad esempio, anche Pesaro ne ha avuto uno, di nome Rossini, e pure Catania, Bellini.

Dunque l'appellativo 'Cigno' per Verdi,  che poteva risultare esclusivo a Ivan Cotroneo, evidentemente a digiuno di musica, non lo è per quanti più addentro alla storia musicale ne conoscono anche altri  e tutti straordinari.

  Ma la fiction, titolo a parte, è davvero interessante perchè una volta per tutte si spera faccia capire ai giovani che frequentano, anche con impegno, i vari talent di cui la tv è piena e dei quali vive, perchè a basso costo e ad alto tasso emotivo,  che ben altra cosa è  prepararsi come si deve ad una professione - cosa che il talent anche il più duro non può fare,  e comunque solo per  professioni di minore impegno e professionalità - per la quale semmai può costituire solo l'inizio di un percorso formativo che proseguirà fuori degli schermi tv.

Non è un caso che i partecipanti ad un talent si esercitano solo con la canzone e il ballo - o danza, se vogliamo essere di manica larga.
Nessun talent si cimenta con lo studio di uno strumento musicale, come invece mostrerà la fiction di Cotroneo, perchè nessuno strumento si può imparare a suonare nel breve volgere di una stagione televisiva, un semestre nel migliore dei casi.

 Sarà anche interessante  scoprire le storie dei vari protagonisti - scelti fra gli studenti del Conservatorio,  con l'eccezione di un direttore , che è Alessio Boni - ma soprattutto la dedizione, la passione che prende la gran ma parte dei giovani che  iniziano il percorso di formazione in un Con servatorio di Musica. E l'impegno che ci mettono  nello studio, quotidiano, e che dura anni. Per diventare cosa? Oggi nessuno più si illude che all'uscita dal Conservatorio troverà stuoli di fans pronti ad applaudirlo. Chi intraprende gli studi per la carriera del musicista  sa già che quella del solista resta un miraggio, e che si aprirà solo a  pochissimi, mentre la gran parte degli strumentisti aspira ad un posto, onorevolissimo, in orchestra , piccola o grande che sia, o in un gruppo cameristico.

Noi che abbiamo passato nei Conservatori italiani ( Roma, Perugia, Firenze e L'Aquila) oltre trent'anni della nostra vita professionale, insegnando Storia della Musica, conosciamo molto bene l'ambiente e sappiamo quanto esso sia diverso da altri ambienti in cui i giovani si formano alla professione di domani.  E perciò ci auguriamo che la fiction di Cotroneo, passi per il titolo, mostri questa diversa  entusiasmante, ma anche molto faticosa e dura, realtà.


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