giovedì 8 febbraio 2018

Gli incorreggibili linguisti del TROVAROMA, hanno un vocabolario 'musicale' improprio e ridottissimo

Ci risiamo con le solite espressioni linguistiche, in ambito musical,e che più volte abbiamo bollato come improprie ed inadatte oltre che idiote. Nel Trovaroma di Repubblica, i titolisti conoscono due espressioni ed usano sempre quelle, nonostante la loro evidente inefficacia a descrivere ciò che intendono segnalare.

Ancora questa settimana, ed immaginiamo a questo punto che se non cambia la direzione del giornale  non cambieranno neanche i titolisti con le loro idiozie linguistiche  in campo musicale, sia sulla copertina che nel sevizio all'interno del Trovaroma, ci toccaleggere le solite idiote espressioni che ben conosciamo.

Segnalando il concerto all'Accademia di Santa Cecilia, di tre solisti di eccezione: Argerich, Maisky e Jansen, titolano le 'Sinfonie del trio delle meraviglie', ignorando che  di 'sinfonie' non c'è neppure l'ombra nel loro concerto. E del resto come potrebbero sostituirsi all'orchestra? Semmai avrebbero potuto suonare delle trascrizioni per trio di sinfonie orchestrali. Ma  nessuna trascrizione di sinfonie nel loro programma.  Infatti cosa suonano? Suonano 'sulle note di...'   Magari suoneranno 'le note di... 
Ma non sarebbe più semplice  scrivere suoneranno musiche di... o  ancor più semplicemente suoneranno... e a seguire i nome dei compositori?

Il titolista, orgoglioso di aver  rifilato due idiozie, all'interno del settimanale, nel servizio sul medesimo concerto,  ne rifila una terza quando  sottolinea che il 'trio delle meraviglie' ha 'in scaletta le grandi arie di...'.

Se avesse avuto ancor un servizio da titolare si sarebbe sicuramente trovato in grande difficoltà, avendo esaurito il suo vocabolario musicale con ' sulle note di... ' e 'le arie di...'. Per lui tutto si fa 'sulle note' e qualunque cosa si suoni o canti, trattasi sempre di 'arie'

Per fortuna questa settimana abbiamo un motivo  per consolarci un pò. Su Repubblica, della medesima ditta editoriale, dove si parla di direttori, finalmente la giornalista che  sciorinava fino all'altro ieri: 'conduttore' ma anche 'guida' e derivati,  è tornata all'italiano 'direttore'. Chissà che non si stia ravvedendo, per la gioia nostra e di tutti i normali lettori. O forse le è solo sfuggito?

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