sabato 17 febbraio 2018

Cosa c'è di culturale nel proiettare vecchi film? E' Feticismo - sostiene Gemma Guerrini vice presidente commissione cultura del campidoglio, consigliera Cinquestelle

                    
Personalmente non so rispondere alla domanda di cosa ci sia di così altamente culturale nella riedizione di vecchi film all'interno di un contesto storico e sociale con una sua storia, una sua identità, un suo vivace vissuto, che solo chi ne è estraneo, e vuole rimanerne tale, può non conoscere nè vedere e anzi può soffocare vantando una civilizzazione di stampo colonialista".

"Cos'è infatti se non feticismo, la reiterata proiezione, giorno dopo giorno, di vecchi film che hanno in comune soltanto il fatto di essere famosi, con a seguire la presentazione degli altrettanto famosi produttori/registi/attori, magari accompagnati dal Franceschini o dallo Zingaretti di turno? Alla quantificazione numerica come misura del consenso, già noto a quegli imperatori romani che organizzavano gli spettacoli gladiatori al Colosseo, questo sistema di intellettualizzazione del divertimento ha poi appaiato spesso l'idea della sua gratuità: divertimento puro e purificato da ogni contaminazione pecuniaria. Purtroppo, come ben sappiamo, nulla è gratuito. 

Forse è arrivato il momento che i cittadini comincino a chiedersi se non sarebbe stato meglio se i bravi amministratori alla Zingaretti avessero guardato un pò meno film per occuparsi di più e meglio di sanità e di ambiente".

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