lunedì 19 febbraio 2018

A 'Quante storie'( Rai 3) il conduttore, Corrado Augias si permette anche di fare l'antipatico con un ospite invitato

Corrado Augias, nonostante le  molte dichiarazione pubbliche di voler finalmente un pò riposarsi, data l'età, continua imperterrito ad occupare uno spazio giornaliero, nella mattina di Rai 3. E nonostante faccia ascolti di tipo 'familiare': non arriva di media neanche al 2% di share, con soglie di telespettatori  molto sotto i 300.000.

Dunque ci sarebbero tutte le ragioni per cambiare programma od affidarlo ad altre più agili e sveglie mani. Salvo che non ci sia un patto di affidamento di  un certo spazio con il quotidiano La Repubblica, visto che prima  c'era Concita De Gregorio che quanto ad ascolti faceva niente più e niente meno che quelli di Augias. Aggiungere che poi molti dei loro rispettivi ospiti nel tempo - nulla da dire sul loro valore, ma ve ne sono altrettanto bravi anche di diversa provenienza - appartenevano ancora allo stesso quotidiano o a quel gruppo editoriale nel quale i conduttori lavorano, è solo una minuzia.

 Oggi Augias, facendo una grazia ai suoi dirimpettai del Corriere della Sera ospitava Federico Fubini (economista, passato anche da Repubblica e poi tornato al Corriere nel ruolo di vicedirettore) per presentare il suo libro ' La professoressa e la camorrista' - mi sembra fosse questo il titolo esatto.

 Ad inizio di trasmissione dopo aver presentato l'ospite molto molto più giovane di lui, ma altrettanto bravo giornalista,   Federico Fubini chiedeva al vecchio conduttore di  non utilizzare il 'lei', visto che si conoscono da molto tempo, da quando lui andò ad incontrarlo, quand'era parlamentare europeo, a Bruxelles ( ci avrà anche la pensione da parlamentare, certo!). Augias l'ha subito stoppato, con fare inelegante, dicendogli di proseguire con il 'lei'.

 Poi, appena mostrata la copertina del libro di Fubini, gli ha contestato il titolo, perchè: "non rispecchia il contenuto, io avrei fatto un altro titolo". E chissenefrega - c'era da rispondergli, ma Fubini non l'ha fatto, anche perchè in un raro momento di lucidità, il rallentato, ipnonducente Augias, ha subito aggiunto: "prenda questa mia considerazione e la butti nel cestino". Saggio consiglio, ma non poteva star zitto?

Poi Fubini gli ha spiegato quel titolo e la sua aderenza al contenuto del libro. Ma Augias non si è detto convinto ed  ha continuato parlando degli studi dei giovani e del loro futuro  lavorativo." Che ci fanno tanti studenti del classico- ha detto -  mentre noi abbiamo bisogno di idraulici e altre professioni?". Ed anche qui Fubini gli ha spiegato perchè c'è bisogno ancora e sempre di studenti che hanno una formazione intellettuale generale, classica diremmo, oltre che professionale, perchè molte di quelle professioni per le quali andiamo oggi  chiedendo giovani formati professionalmente,  domani, quando usciranno loro dalle scuole, saranno state sicuramente rimpiazzate da altre".

Come poi sia proseguito il colloquio/scontro non sappiamo, perchè  abbiamo spento la tv, disgustati da quell'atteggiamento, inspiegabilmente antipatico e saccente, di Augias.
 Al quale vogliamo consigliare di ringraziare, ogni mattina appena si sveglia, la Rai che ancora gli offre, ogni giorno, quella poltrona; mentre la considerazione degli ascolti  dovrebbe indurre i dirigenti di viale Mazzini a sfilargliela, senza che se ne accorga. E, naturalmente, senza farlo finire a terra, per il rispetto che si deve all'età avanzata: ottantatre da poco compiuti!

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