giovedì 18 gennaio 2018

La Repubblica è il quotidiano del 'rincoglionito e vanitoso' Scalfari e del direttore Calabresi,' don Abbondio'. Parola di Carlo De Benedetti

Forse la Direzione ed il CDR di Repubblica-L'Espresso  nelle prossime ore, se non l'hnno fatto già questa mattina (non abbiamo ancora letto i giornali), dovranno intervenire per la terza volta nel giro di  poche settimane per smarcarsi dall'imprenditore Carlo De Benedetti, fino a poco fa proprietario del gruppo editoriale, ora passato, brevi manu e senza pagamenti di sorta, nelle mani di Marco, suo figlio.

Ieri sera Carlo De Benedetti è stato ospite di Lilli Gruber, nel salotto de La 7, a 'Otto e mezzo', senza altri invitati, lui e Lilli  in un faccia a faccia condotto con grande professionalità dalla giornalista - una vera intervista! -  e  con l'imprenditore, che ha superato gli ottanta, senza  più pudori e freni inibitori.

La ragione dell'invito era la riforma delle banche popolari che ha fruttato all'imprenditore, nel giro di pochi giorni, un guadagno in borsa di 600.000 Euro circa, su un investimento 'di spiccioli' per uno come lui, di appena 5.000.000 di Euro. Investimento a seguito di quella che viene interpretata come una 'soffiata' all'amico imprenditore, da parte di Renzi e Panetta, con i quali l'ing. De Benedetti, alla luce del sole, ha sempre avuto regolari frequenti rapporti.  Lì'imprenditore, messo in croce dai giornali, ieri ha fatto l'elenco dei capi di stato e di governo di tutto il mondo, dall'Italia all'America, e delle autorità massime delle istituzioni con i quali ha sempre intrattenuto rapporti, con ospitalità reciproche anche attorno ad una tavola ben imbandita.

 Dunque, chiuso il capitolo 'banche popolari'  dall'ing. De Benedetti,  Lilli 'la rossa' s'è buttata sul capitolo 'La Repubblica', il grande amore di De Benedetti, anzi l'unico suo amore, oltre la moglie - s'è spinto anche a dire che lui è 'monogamo' - che troppo gli è costato  negli anni.

 La prima volta sull'argomento, De Benedetti era intervenuto sul 'Corriere', intervistato da Cazzullo, all'indomani della dichiarazione-scandalo di Scalfari, da Floris: ' fra Berlusconi e Di Maio sceglierei Berlusconi'. De Benedetti bollò l'uscita di Scalfari come quella di un 'incontinente, data l'età, e di un vanitoso'. Ieri ha rincarato la dose chiarendo: ' Scalfari è ormai un povero vecchio ed è affetto da vanità', in risposta ad una affermazione di Scalfari, sempre in tv, dove da tempo è ospite fisso, che aveva affermato, senza mezzi termini: 'di quello che dice De Benedetti me ne fotto'.
 De Benedetti ha precisato che Scalfari è anche un ingrato perchè dovrebbe ricordare:
1. che quando nacque Repubblica lui diede a Scalfari 50.000.000 di Lire  a fondo perduto, senza pretendere azioni in cambio, per il timore che una volta finiti i soldi il giornalista tornasse a bussare alla sua porta;
2. che quando Repubblica stava sull'orlo del fallimento, lui tirò fuori  miliardi per salvarla, divenendone azionista per il 15%;
3. e che quando Scalfari volle essere liquidato, gli costò parecchi miliardi.
 Dunque, zitto e mosca, Scalfari.

Ma De Benedetti, scegliendo il foglio dell'altra parrocchia editoriale, era intervenuto sul 'Corriere'  anche per dire che Scalfari con quella dichiarazione improvvida  su Berlusconi e Di Maio, aveva recato danno alla 'Repubblica' quotidiano. E ieri, dopo aver risposto a Lilli che l'eventuale vittoria dei
Cinquestelle sarebbe una sciagura per il nostro paese - "avete visto il curriculum di Di Maio, come può uno così governare l'Italia?", non  ha risparmiato critiche feroci alla 'Repubblica' di suo figlio, quella attuale, guidata da un direttore che è come "don Abbondio che, se il coraggio non ha non può inventarselo". E poi ha aggiunto:. "un tempo La Repubblica che io conosco faceva in Italia ' LA  POLITICA ', ORA è ASSOLUTAMENTE ININFLUENTE, DEVE CAMBIARE PER TORNARE AD ESSERE LA REPUBBLICA".

 A stretto giro, sul giornale di ieri, l'ennesima presa di posizione e di distanza dall'ing, De Benedetti,  della direzione e del CDR dell'ex 'Repubblica - Partito', con l'ennesimo comunicato del CDR del giornale.




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