giovedì 14 dicembre 2017

Opera di Roma. Inaugurazione di stagione. Cronaca di una serata al Costanzi. Inaugurazione glamour, vintage o internazionale?

Martedì 12 , con La damnation de Faust di Hector Berlioz - direttore Daniele Gatti, regista Damiano Michieletto - si è inaugurata a Roma, la stagione dell'Opera alla presenza di...
Se, come un tempo, quando anche noi facevamo il resoconto delle serate inaugurali, scrivendo per 'Il Giornale', avessimo dovuto riferire dell'altra sera, ci saremmo dovuti arrampicare sugli specchi per trovare se non qualche nome, almeno qualche nomignolo da inserire nel parterre, che illustre non era, semmai pacchiano, e forse anche volgare... quello dei soliti noti del cosiddetto 'generone romano'.

L'altra sera, all'Opera di Roma c'erano un paio di ministri, una sottosegretaria che da tempo fa da 'prémière dame', mancando la 'first lady', per allergia dei coniugi Gentiloni alla musica, alla quale preferiscono le filosofie orientali  (e infatti si dice che, per compensarlo dell'anno in cui ha retto le sorti del paese, lo manderanno alla fine del mandato a far l'ambasciatore in India), e l'immancabile ministro Franceschini con consorte, aspirante parlamentare, senza l'aiutino del marito. E poi il Letta, cameriere di Sua Santità ma con le mani in pasta in ogni affare terreno, Baricco e Martone.

E c'era il sovrintendente Fuortes, che ha fatto da cavaliere alla scollatissima Maria Elena Boschi, fino all'ingresso in teatro,  come anche alla sindaca Raggi, per la prima volta col vestito della festa, e che si è vantato con tutti del regista Michieletto.

Una foto ci ha sorpresi e per poco non ci traeva in inganno, perché ci ha fatto venire in mente quella tuttora in rete, cliccatisima,  che ritrae Berlusconi al primo incontro con i coniugi Obama. Berlusconi, in quella foto, come un vecchio satiro, squadra Michelle Obama dalla testa ai piedi, per significarle con lo sguardo: quanto sei bbona!

Carlo Fuortes, quando ha visto Virginia Raggi, letteralmente irriconoscibile in quell'abito da sera che Mariotti , per la maison Gattinoni gli ha cucito, le ha rivolto lo stesso sguardo di Berlusconi a Michelle, ma solo per dirle, a gesti:  bella, ma come ti sei conciata? Non ti riconosco.
 Se non credete a noi, cercate quella foto. Fuortes è impettito come il cavaliere,  e lo sguardo è il medesimo; anche Fuortes la  scruta dalla testa ai piedi, anche se non con gli stessi appetiti del vecchio satiro.

I cronisti si sono sbizzarriti nel cercare la definizione esatta della serata inaugurale. Per alcuni, inaugurazione 'glamour' - come del resto avevano scritto della Traviata  di Coppola-Valentino ( e anche di Giuseppe Verdi) -  anche se  ora, oltre la Boschi, non c'era altro elemento glamour;  per altri, serata 'vintage', per via di quel vestito indossato dalla sindaca Raggi della maison Gattinoni,  e di quella mantella che era stata fatta per la grande Magnani; per altri, infine, quelli più attenti all'opera che si rappresentava che alle presenze in platea ( a proposito la Raggi ha scelto di sedere con i suoi cavalieri, Bergamo e Frongia, in platea, per evitare, nel Palco reale, l'ammucchiata di ministri e sottosegretari) serata 'internazionale' accogliendo  i desiderata del sovrintendente che,  nelle scelte registiche, vuole competere con i grandi teatri del mondo, senza mai domandarsi se  questa o quella realizzazione faccia a pugni con l'opera rappresentata, come  nel caso di Michieletto che ci ha fatto venire in mente quando aveva scritto la Aspesi a proposito della regia dello Chénier, rivoluzionaria, a suo dire, perchè  accanto alle sempre più frequenti trasgressioni, una regia tradizionale, come quella di Martone, è quanto di più rivoluzionario ci possa essere.

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