martedì 5 dicembre 2017

Il Parlamento italiano che infrange la regola della trasparenza

Ieri sera a 'Carta Bianca' - la trasmissione tv di Rai 3 affidata a Bianca Berlinguer - Boeri, presidente dell'INPS, la cui poltrona sembra ora traballare  a causa della sua intransigenza nell'azione della tenuta dei conti del nostro istituto di previdenza ed assistenza, ha spiegato per l'ennesima volta come stanno le cose sulle pensioni future.

Soprattutto le pensioni dei giovani, quando ha detto che la priorità oggi è far entrare i giovani nel mondo del lavoro il prima possibile e con contratti stabili, altrimenti se continuano ad essere tenuti lontani dal mondo del lavoro e quando vi entrano vi entrano con contratti  a termine e lavori salutari, le loro pensioni  sono a rischio. Non si tratta  di ipotesi campate in aria, bensì di previsioni sulla base dei numeri. Con buona pace della Camusso che, per ridare forza al suo sindacato, continua a chiedere favori per questa e quella categoria, non guardando in avanti, alle pensioni di domani per i giovani di oggi.

La ricetta di Boeri, per cambiare radicalmente la situazione è quella della decontribuzione. occorre cioè, ha detto Boeri, fare in modo che i datori di lavoro, agevolati dal Governo, assumano il più possibile i giovani e con contratti stabili.

 Ma poi Boeri ha toccato un altro argomento. Incaricato di compiere un'indagine sul rapporto, per le pensioni in essere, fra contributi versati e pensione percepita,  ha chiesto al Parlamento di  avere i dati di ogni vitalizio per calcolare detto rapporto, ed eventualmente intervenire, in misura proporzionale, laddove la disparità fra contributi e pensione è eccessiva.

Sapete con ha risposto il Parlamento, quello presieduto ora dai prossimi candidati premier (Grasso, ma mettiamoci anche Boldrini il cui destino politico, a fine mandato, non è ancora chiaro), modello di comportamento istituzionale ineccepibile? Ha risposto che per ragioni di PRIVACY, tali dati non possono essere forniti.  L'INPS di Boeri ha replicato che i dati non sarebbero stati resi pubblici - ma poi che male ci sarebbe a renderli pubblici?- ma esaminati dal solo istituto per compiere l'indagine richiesta. No, il secondo, ha risposto il Parlamento che evidentemente, non vuole che la vergogna dei vitalizi - come si va dicendo da anni senza che mai nulla cambi - sia resa di pubblico dominio.

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