lunedì 9 ottobre 2017

Fuortes ci ripensa e si corregge sull'inattualità dell'opera e sulla sua scarsa attrattiva sui giovami

Sono apparse, come ogni anno ad inizio di stagione, le pagine 'eventi' che le varie istituzioni , a pagamento, prenotano sui giornali. Se poi durante l'anno i giornali prestano poca attenzione alla loro attività, è un'altra storia.

Lo ha fatto anche l'Opera di Roma, che quest'anno fa ripartire l'attività autunnale con il balletto per  poi, a dicembre, procedere con la inaugurazione vera e propria che quest'anno si farà con con il  Faust ( La damnation de Faust)di Berlioz, coprodotto con Torino e Valencia,  diretto da Daniele Gatti, regia di Damiano Michieletto. ' Opera da amare' - recita la pubblicità dell'Opera della Capitale; sempre meglio, perchè neutra, di quella di Santa Cecilia che mostra un neonato mollato su una grancassa,  addormentato, e la scritta: non dormire, vieni a santa Cecilia. Siamo sicuri che se quel neonato potesse parlare, rispondendo all'invito, direbbe a Dall' Ongaro ed ai suoi 'pubblcitari': fatti i c...tuoi!

Tornando a Fuortes che negli anni ha sempre predicato l'inattualità del melodramma, il suo scarso appeal sui giovani che perciò la disertano e la necessità della sua 'rimessa a nuovo' da parte della regia, che deve essere tassativamente 'd'avanguardia' (chissà perchè l'unica regia non d'avanguardia, senza stravolgimenti, come dovrebbe essere sempre, quale quella di Sofia Coppola per Traviata, sia la più richiesta fra tutte quelle del suo teatro negli ultimi anni!) ora sembra aver cambiato idea, aver messo la testa a posto, se dobbiamo credere a ciò che ha dichiarato al microfono di  Federico Capitoni, per 'Repubblica' (a pagamento): "Sbaglia chi pensa che l'opera non sia amata dai giovani e che sia per pochi. Si è andata fissando l'idea che il teatro sia il luogo dove si ripete stancamente la tradizione del melodramma ottocentesco, invece credo che il teatro d'opera abbia in sé la possibilità di parlare la lingua d'oggi, anche con un titolo classico e consueto, perché incorpora tutti i linguaggi possibili".
Cioè? Per ora lasciamo stare, attendiamo Fuortes ad una nuova giravolta, con la prossima dichiarazione.

P.S. Per maggiori chiarimenti sul 'Fuortes pensiero' aggiornato, si legga l'intervista che a fine settembre Giuseppe Videtti di Repubblica gli ha fatto per 'Il venerdì', dal titolo 'L'Opera va Fuortes'. E' stata ripubblicata interamente da Dagospia

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