sabato 2 settembre 2017

'Doriclea' di Alessandro Stradella. Catapultati in un altro mondo

Sono passati solo pochi minuti da quando è terminata l'esecuzione de 'La Doriclea' ('opera per sei voci, due violini e b.c.') di  AlessandroStradella, all'Auditorium, da parte del complesso 'Il pomo d'oro' - nel quale svettavano i due violini solisti, in veste di strumenti concertanti e duettanti;  con alcuni meravigliosi solisti di canto: sei, compreso un controtenore - affidato alla direzione di Andrea De Carlo. Ma è come se avessimo abbandonato un mondo dove sovrana  regna la bellezza del canto e del suono,  e, svegliato da un lungo meraviglioso sogno,  fossimo ripiombati nel traffico cittadino  e nella banalità della vita quotidiana.

 Il piccolo festival, nato a Nepi ed intitolato al suo più illustre cittadino, musico secentesco, Alessandro Stradella, che da quest'anno s'è consorziato con il fu Festival Barocco di Viterbo ora rinato, ha regalato questa meraviglia. Un festival prezioso, sostenuto solo dai Comuni interessati alla manifestazione ( Viterbo, Nepi, Caprarola) e  da nessun altro. Non c'è Ministero, non c'è Regione, e neppure Provincia,  che possono anche essere, singolarmente e uniti, di manica larga ed allentare i cordoni della borsa, ma  che lo fanno solo con chi vogliono, ignorando i meriti di chicchessia, senza alcuna prospettiva futura.

Per ora solo questa breve piacevole sensazione, magari domani torniamo a parlarne. Abbiamo incontrato anche Salvatore Sciarrino ad ascoltare Stradella, anche per una ragione di suo personale interesse. Fra due mesi, in novembre , alla Scala, va in scena una sua nuova opera, coprodotta con Berlino,  che a Stradella si ispira, esattamente come 'Luci mie traditrici' - la sua opera di maggior successo, nel mondo ripresa già molte volte, e che vanta ben cinque diversi allestimenti- si ispirava  a Gesualdo.  Ma sia nel caso di Stradella come in quello di Gesualdo, ambedue protagonisti di vicende violente, a Sciarrino - lo ha spesso chiarito - è il musicista che vive nei due che importa.

E come è accaduto in passato - e cioè che anche con la sua opera ed altri lavori ispirati a Gesualdo,  ha in parte contribuito alla riscoperta del grande madrigalista cinquecentesco - Sciarrino spera anzi si augura sincero  che accada ancora attraverso la sua nuova opera ' Ti vedo, ti sento, mi perdo', e cioè che venga riscoperta la musica di Alessandro Stradella;  della sua morte violenta nei vicoli di Genova chi non sa?
 Per questo, martedì 12 settembre ( ore 19) Sciarrino  presenterà a Nepi, nella Sala Consiliare, la sua opera 'su e da' Stradella. Intanto  a De Carlo si deve, negli ultimi anni, la riscoperta dell'opera di Stradella, del quale alcuni titoli di rilievo  ha già registrato e pubblicato per l'etichetta ARCANA.

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