domenica 17 settembre 2017

L'Istituzione Universitaria del Concerti di Roma punta alla CONTAMINAZIONE. Fra gli artisti ospiti, ci sono anche ITALIANI

L'Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, che da oltre settant'anni dispensa musica a studenti e professori della Sapienza, profusa dalle mani delle famiglia Fortuna - dal padre fondatore alla moglie e figlia che l'hanno ereditata come bene di famiglia - ha presentato il suo nuovo cartellone. I giornali hanno segnalato, ovviamente, le novità di quest'anno: per la  programmazione la CONTAMINAZIONE di generi, artisti...
 Noi, da tempo, nemici di questo ignobile termine e della tecnica che sottintende, ci chiediamo  perché tirarla in ballo questa CONTAMINAZIONE, quando basterebbe dire, ignorandola e cassandola dal proprio vocabolario,  più comprensibilmente che la programmazione spazia dalla classica, al jazz, alla videomusica - assicurata all'Istituzione romana dalla presenza nel suo comitato artistico di un luminare come Nicola Sani, attivo, per l'evidente  doppio dono celeste dell'ubiquità ed instancabilità, anche a Bologna, Siena, Parma, Venezia ecc... - offrendo all'Università romana un panorama di quanto, in ambito musicale, si produce nel mondo.

Intanto la IUC (l'acronimo della Istituzione romana) pensa che la grande tradizione musicale non basti alla formazione dei giovani, e forse pensa anche bene, se si limitasse a toccare con la programmazione anche la musica del Novecento storico e più avanti ancora. Arrivando perfino a lambire la musica di oggi, vita la presenza di Nicola Sani, campione nel genere.

Invece, tirando in ballo la 'contaminazione' , la IUC vuole etichettare alcuni esperimenti come quello che quest'anno vede Elio (quello delle 'Storie tese' e delle sopracciglia triple) incaricato di ridurre il Flauto magico mozartiano. Perché Elio e perché il capolavoro mozartiano deve essere affidato a quelle amni, alla moda, ma banalizzanti?
Semplicemente a seguito del suo Figaro, analoga operazione sul Barbiere rossiniano - che immaginiamo anche la IUC abbia ospitato negli anni scorsi - e  della Storia dell'opera, della quale lui è il presentatore, pubblicata da 'Anthos produzioni' di Maite Bulgari, e dalla Rai, in collaborazione con 'La Repubblica' che abbiamo visto su Rai 5, una sola puntata, desistendo immediatamente per la pochezza dell'operazione, anche stantia e vecchia nella impostazione e per le modalità.

Certamente la CONTAMINAZIONE non riguarda anche la nuova composizione che Ennio Morricone (membro del comitato artistico della IUC) ha dedicato al 'sempreverde 'Duo Canino- Ballista'.

E dopo tanta CONTAMINAZIONE e l'elenco sterminato di artisti stranieri, alcuni al debutto romano, ancora sconosicuti se non altro per ragioni anagrafiche, perchè troppo giovani, i giornali - ai quali evidentemente il termine piace molto,troppo - aggiungono, per placare gli animi, che 'ci sono anche artisti italiani' che, per lo più, MANCANO alla IUC, come a Santa Cecilia e in molte altre istituzioni FINANZIATE DALLO STATO. E buttano lì un gruppo, ma esiguo, di nomi, altisonanti per la maggior parte, i quali per non togliere spazio agli immigrati della musica, vengono ad esibirsi in gruppo, una o due serate in tutto. Grazie IUC!

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