lunedì 18 settembre 2017

Candidato premier 'cinquestelle' Luigi Di Maio: non so se ridere o piangere - l'ha bollato Giampaolo Pansa

Ieri sera, invitato nel  salotto televisivo de La7 dalla padrona di casa Lilli Gruber, per presentare il suo nuovo libro, Giampaolo Pansa, richiesto di esprimere un parere sull'attuale momento politico e prima ancora sulla candidatura di Luigi Di Maio, rispondeva, senza mezzi termini: non so se ridere o piangere, o se ridere e piangere insieme.  Per la 'pochezza' del candidato Cinquestelle. E per la buffonata delle primarie, relative alla sua candidatura, per le quali si sono ritirati, richiamati all'ordine dell'ex comico fondatore, tutti gli altri candidati forti - in un movimento assai debole! - e cioè Fico e Di Battista, lasciando a competere a Di Maio la candidatura,  semplici comparse che  non faranno ombra né al candidato designato prima delle primarie,  e né alla decisione del padre padrone del movimento, l'ex comico Grillo,  proprio nel momento in cui  sembra svoltare verso i partiti tradizionali, con la differenza  che  nel partito di Grillo chi comanda ancora è Grillo e solo lui. Peggio pure di Berlusconi che, a differenza di Grillo, per contare ha sempre pagato.

Grillo, intanto, per far dimenticare il suo attuale momento critico che lo vede dimenarsi come un serpentello cui hanno tagliato la coda, gira in Sicilia con un risciò, in compagnia del candidato governatore, fa pendere dalla finestra del suo albergo romano, delle lenzuola legate, come  fanno i carcerati nei tentativi di fuga ( lui o tutti i candidati alle primarie? il 'comunicatore' del Movimento, tale Cozzolino, addottorato all'Università 'estiva' di Miami Beach, non l'ha precisato), e va pronunciando frasi e slogan che inducono al riso (amaro!),  nel tentativo di distogliere i cittadini dal riflettere sulla tragicità del momento per il suo movimento; che, a dispetto di tutto, sembra premiato, come purtroppo sembra - ma non ci fideremmo poi tanto - dai sondaggi e dalle 'promesse' di voto che settimanalmente  i vari telegiornali offrono al paese; e che gli altri esponenti  del suo Movimento al governo delle varie municipalità dimostrino la loro incapacità e quindi dovrebbero mettere sull'avviso che i Cinquestelle al governo del paese, con tutti i difetti degli altri partiti, sarebbero una vera tragedia nazionale.  Una iattura, dalla quale chissà se riuscirà poi a tirarsi fuori, il paese .

 Mette pensiero il fatto che dopo l'esempio disastroso del governo della Capitale, da parte di una Cinquestelle, i sondaggi  li diano per vincenti, dopo che in 15 mesi dal loro insediamento in Campidoglio NON HANNO ANCORA RISOLTO L'EMERGENZA RIFIUTI, e  riducendo Roma peggio  dei precedenti amministratori. Una discarica a cielo aperto, paradiso di piccioni e gabbiani, con i cassonetti che immancabilmente cintinuino a  vomitare monnezza, che solo Grillo non vede, con la faccia di c... che può avere un buffone che , solo in  palcoscenico, può inventarsi una realtà inesistente - mentre lui lo fa giù dal palcoscenico. La prossima volta che gira per la città si affacci, ad esempio, in Via Nomentana, all'altezza del palazzo di vetro dell'INAIL e vedrà che gli sembrerà di trovarsi, in viaggio vacanza,  a Beirut, bombardata e piena di rifiuti.

Panza ha avuto parole durissime,  anche parlando dell'attuale momento politico e sociale, quando ha fatto calare il gelo nello studio televisivo, profetizzando che il paese è sull'orlo di una guerra civile; e precisando, che non si meraviglierebbe se prossimamente qualcuno scendesse in piazza non in corteo  per protestare, ma con i fucili per sparare.

Padellaro e Damilano,  e la stessa Gruber, hanno replicato che non vedono un tale pericolo imminente, e che il nostro paese alla fine si fa scivolare addosso qualsiasi situazione anche grave. Pansa ha risposto: risentiamoci fra qualche tempo. Perché, nonostante alcuni dati dovrebbero far sperare  sull'efficacia della cura da cavallo somministrata al paese che sembra stia uscendo dalla crisi, i benefici di tale meno negativa situazione non arrivano ancora a tutti i cittadini, con stipendi e pensioni fermi, con consumi al palo, e con la fiducia nel futuro che è pari a zero, specie nelle giovani generazioni, tuttora afflitte, drammaticamente, dalla disoccupazione.

Chi metterebbe alla guida di un paese in  una situazione ancora fluida fra crisi e timida ripresa, come l'Italia, uno come Di Maio che non ha nè arte nè parte, e che sembra un clone perfetto della Raggi, più manichino della sindaca ma incompetente ed incapace quanto Lei?

I  Cinquestelle, almeno fino ad ora, saranno pure, per la maggior parte, onesti, ma se sono 'mezzepippe'- come ha definito acutamente ma alla sua maniera, il governatore  De Luca, la coppia Di Maio, Di Battista - meglio allora tutti gli altri, anche se nella maggior parte ladri, ai quali comunque si  si spera che un domani si arrivi a tagliare le mani, ma che, di fronte alle emergenze, saprebbero cosa fare.

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