martedì 1 agosto 2017

Maduro non è poi così feroce, secondo quel che scriveva appena qualche mese fa Roberto Campagnano, sul sito degli 'amici di Abreu'.


Difficile parlare del Venezuela. Da molto tempo il paese è sprofondato in una gravissima crisi economica e civile. Il presidente Maduro cerca di tenere insieme i pezzi, ma le opposizioni tentano con ogni mezzo di destituirlo. Il grande sciopero di ottobre scorso e la mediazione del Vaticano hanno ottenuto un minimo di allentamento nelle eccezionali misure di sicurezza messe in atto dal governo. Annunciati nei giorni scorsi alcuni importanti provvedimenti in materia economica: si stampano banconote da ventimila bolivar (l’inflazione è al 2.200 per cento) e viene annunciato un aumento del cinquanta per cento degli stipendi pubblici (che a questo punto arrivano a dodici dollari statunitensi mensili).
Eppure è proprio in Venezuela che più di quarant’anni fa si è concretizzato un sogno, un’utopia che ha preso il volo e ha raggiunto tutto il mondo. Questo sogno è stato partorito da un piccolo grande uomo: José Antonio Abreu...

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