martedì 8 agosto 2017

Da Macron a Muti: dalla prémière dame alla prémière fille

La popolarità del nuovo presidente francese, eletto con un inatteso plebiscito, va lentamente, ma non tanto, ed inesorabilmente calando, anche a seguito del 'ruolo' che lui avrebbe voluto ritagliare, in ambito ufficiale, a sua moglie Brigitte - senza la quale, come ha dichiarato, lui non sarebbe quello che è e non sarebbe arrivato dove è arrivato:  chissenefrega! - dotandola di ufficio, budget  e segreteria, e che ora non potrà più mettere in atto. Perché quegli stessi francesi che l'hanno votato, gli hanno fatto capire e sapere apertamente che loro hanno eletto lui e non lei, e nel caso delle elezioni presidenziali, non vale che voti uno e prendi due. Dunque Brigitte faccia la moglie del Presidente; che già è tanto; meglio se con un pò più di pudore, anzi semplicemente con  stile e classe istituzionali, evitando di farsi sempre vedere in pubblico come la piccioncina con il suo piccioncino; lo faccia in privato, in pubblico tenga più contegno!  Altrimenti, anche per questo, la sua popolarità  calerà ancora. Forse a lui non importa, perché ha al suo fianco la sua Brigitte, ma  importa ai francesi che l'hanno votato sperando una svolta; ai quali sarebbe opportuno non creare  delusione ed imbarazzo!

La storia della prémière dame francese e la sua responsabilità  nel calo della popolarità di suo marito Macron il presidente, evidentemente non ha insegnato nulla al m. Riccardo Muti. Se l'altro ieri, in una corrispondenza/intervista ( Il Messaggero) da Salisburgo, dove sta dirigendo un'Aida 'da sogno' - come la si etichetta nei salotti - ha rivelato, a chi gli domandava quando tornerà a dirigere un'opera in Italia, che lo farà al San Carlo, con un'opera di Mozart, Così fan tutte, dove avrà al suo fianco come regista sua figlia Chiara - che conosce Mozart come nessun altro - parole del maestro! - dopo la sua prima esperienza mozartiana ne Le nozze di Figaro. Nella foga dell'annuncio si è dimenticato di dire che, ancor prima di Mozart, dirigerà, a Firenze, Verdi, nella prossima stagione, a ricordo del suo debutto con il Maggio molti anni fa.
E non è nè la prima ( lo ha fatto anche con Sancta Susanna di Hindemith, nel recinto dorato di sua  moglie Cristina, a Ravenna!) e neppure la seconda volta che Muti si porta appresso sua figlia Chiara. Santo Iddio, maestro, è possibile che per avere lei devono prendere anche sua figlia? Che sarà bravissima, anzi lo è, ma allora faccia la sua carriera nei teatri del mondo sia come attrice che come regista, lontana dal papà  e dalla mamma, che finora  hanno fatto troppo, troppissimo, per lei!
Ma come, ogni giorno lottiamo, denunciandolo, contro il nepotismo e familismo, e Lei, anche Lei dà il cattivo esempio? La conseguenza sarà che, un giorno lontanissimo, nessuno vorrà più nè vedere nè sentir parlare di sua figlia Chiara.

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