lunedì 12 giugno 2017

Fuortes, sovrintendente dell'Opera di Roma, annuncia in anticipo l'esito vittorioso di una battaglia appena cominciata, le sconfitte le ignora

Ancora una volta, l'ennesima, all'inizio di stagione - nel nostro caso quella estiva dell'Opera di Roma a Caracalla che , oltre i tre titoli d'opera ( Carmen, Tosca, Nabucco), ha alcuni 'extra ( Einaudi, Battiato e Bolle), il sovrintendente Fuortes canta già vittoria. I biglietti venduti sono aumentati,  se raffrontati allo stesso periodo dell'anno scorso, del 48% - il che vuol dire che  per gli extra, che poco hanno a che fare con l'opera ma che sono un retaggio della passata attività di Fuortes a 'Musica per Roma', i biglietti, prima ancora di iniziare la stagione,  sarebbero sulla carta venduti; al punto che si è dovuto aggiungere un'altra serata Bolle, a grande richiesta. Va bene e noi siamo contenti. Ma l'opera come va, come va la prevendita? Ha pensato,  il sovrintendente, che facendo nella stessa sera al Costanzi il Viaggio a Reims, e a Caracalla il concerto di Ludovico Einaudi,  l'Opera di Roma fa concorrenza a se stessa? C'è pubblico per ambedue? C'era l'anno scorso quando al Costanzi arrivò Zingaro con il suo teatro 'equestre' e a Caracalla era già iniziata la stagione? Evidentemente sì, altrimenti non avrebbe senso ripetere l'errore, a spese della collettività.

 Fuortes non è nuovo a simili proclami di vittoria ancor prima che la battaglia cominci. Forte del fatto che a volte accade - non sappiamo se anche nel suo caso - che  pensando e volendo con tutte le forze raggiungere un risultato, questo risultato arrivi.
 Noi sappiamo - ma questo ovviamente non ci fa piacere - che l'anno scorso, limitandoci a Caracalla, una discreta fetta della grande platea delle terme ogni sera era rimasta vuota. Ma Fuortes dopo aver dato l'annuncio della vittoria, quando dovette battere in ritirata, a vittoria non conseguita, non confermò il proclama di vittoria, per lui era solo procrastinata, tanto meno di amara sconfitta.

Sul terreno delle sconfitte, come altro giudicare l'uscita di scena,  di Battistelli, nel silenzio generale (c'è stata solo una intervista del compositore ma nessun comunicato del 'complice' ufficio stampa del teatro) dalla doppia direzione artistica, e la cancellazione, dopo solo un anno, del festival di teatro contemporaneo, il ben noto FFF, che avrebbe dovuto ( perchè? era tanto necessario?) giustificare la presenza di Battistelli al Teatro dell'Opera; e sulla quale Fuortes non ha detto una sola parola neanche di ringraziamento, come si usa, né ha offerto una motivazione plausibile alla cancellazione del festival, oltre quella del diminuito contributo comunale al teatro di 1.100.000 Euro?

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