sabato 24 giugno 2017

Il ministroFranceschini i guai se li va a cercare da solo, indipendentemente da Fedez

Si dice che mette le mani avanti. E, infatti, se uno va a cercare in rete la 'Sorgente Group', una società internazionale nei cui meandri forse anche un addetto ai lavori si perderebbe, figuriamoci noi, si legge   che il 'Gruppo e le società da esso controllate ecc... non hanno alcun rapporto con il Ministero di Franceschini'. E chi glielo ha chiesto, direbbe una qualunque persona? Perchè una società immobiliare, almeno questa sembra la sua vocazione principale dovrebbe avere rapporto con il Ministero della cultura? Ma sì forse per il fatto che la società organizza anche eventi culturali - ci pare di aver letto nel seguito della pagina 'home'.

Ora a noi la società ci interessa per il semplice fatto che gestisce anche l'immenso patrimonio immobiliare della SIAE che forse con il Ministero di Franceschini qualche rapporto ce l'ha. E allora?

Allora le cose cominciano a complicarsi. Perchè nel 2016, dunque l'altro ieri, la sig.ra Michela Di Biase, consigliera comunale PD, anzi capogruppo in Campidoglio, riceve dalla suddetta società un incarico  nel settore delle 'relazioni esterne'. Ed uno allora si chiede: relazioni esterne con chi? forse con il ministero di Frnceschini', E, se pure,  che ci sarebbe di strano? C'è di strano che Franceschini è il marito di Michela Di Biase. Ed è anche strano che alla consigliera, moglie del ministro, arrivi tale incarico  proprio qualche mese fa e non quando lei non era ancor la moglie di Franceschini. Non c'è nulla di strano, anzi nulla ci sarebbe in teoria, ma il caso dunque è strano assai. E per questo Fedez ha fatto bene a denunciarlo - anche se la sua denuncia nasce forse da un interesse personale: si è dissociato dalla Siae e si è rivolto ad una'altra società che riscuote  i diritti per gli artisti.

 Sui  possibili conflitti di interesse - anzi sugli interessi senza conflitti - della consigliera comunale Di Biase altre volte abbiamo scritto, ai tempi del sindaco Marino quando lei era  presidente della Commissione cultura al Campidoglio e suo marito era già ministro. Beh, in quel caso forse la Di Biase,  attraverso Franceschini, dava una mano a Marino - cosa che certamente non fa ora dai banchi dell'opposizione con la Raggi ( e bene fa visto il disastro della presente amministrazione); una mano che poi gli tolse quando il capo, toscano, decise di buttare a mare il sindaco chirurgo, al quale l'operazione di salvataggio di Roma non era riuscita.

Di fronte all'impiego della Di Biase nella Sorgente Group, lei che è già consigliera comunale e mamma, oltre che moglie di ministro parlamentare,  viene da concludere che davvero in Italia trovare un posto di lavoro è impresa quasi impossibile, se deve intervenire ( come si sicuramente non sarà accaduto nel nostro caso, ma noi lo ipotizziamo comunque) il marito ministro per trovare lavoro a sua moglie. E qui  la fortuna per noi è che la società esisteva già. Perchè in tempi passati, non remoti,  il fedele scudiero di Franceschini e Letta, cioè Salvo Nastasi, per trovare posto alla sua mogliettina Giulia - la figlia di Gianni Minoli e Matilde Bernabei - si inventò il Museo del Teatro San Carlo a nostre spese.
 Dunque ci è andata fin troppo bene nel caso di Franceschini e Michela di Biase alla Sorgente Group.

 Infine, secondo alcune ricostruzione giornalistiche, pare che la Siae sia diventato il 'cavallo di troia' dei renziani per dare l'ultimo assalto ai posti che man mano si liberano nel pubblico, ma solo a quelli più ambiti e meglio retribuiti: vi ha trovato impiego anche una sorella del sindaco di Firenze, Dario Nardella.

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