giovedì 22 giugno 2017

Divo Nerone chiude bottega, per fortuna senza dar fuoco alla città, ma solo a polemiche, roventi

Ci raccontava una nostra amica, giorni fa, di sua figlia che faceva la hostess sul Palatino per l'opera rock Divo Nerone, aggiungendo che non l'avevano ancora pagata mai - ma che forse non l'avrebbero mai pagata - che il pubblico che vi aveva assistito era di poche unità, nonostante che molti  avessero l'ingresso omaggio, e che alcune donne, soprattutto donne, accompagnate magari dai figli, mollavano la platea  a seguito di alcune scene triviali, davvero tali. Dunque, concludeva la mia amica,  era assai improbabile che quell' indecente spettacolo durasse tutta l'estate, e perciò sua figlia bene aveva fatto a telare, a gambe levate.

Sono passati pochi giorni, il pubblico qualche sera praticamente non c'era (una ventina in tutto gli spettatori una sera, in una platea che poteva contenerne 3000), e sull'opera rock che aveva messo insieme alcuni premi oscar italiani per scene e costumi, sì è abbattuta la scure comunale della inflessibile ed integerrima Raggi che ha constatato come l'impresa non avesse l'autorizzazione e che , nel caso del 'suono-rumore' irradiato, esso superasse di gran lunga i limiti imposti. Dunque giù il sipario, in attesa che il ricorso al Tar presentato dall'impresa venga discusso e si arrivi a  sentenza.

Diverso l'atteggiamento dei due più noti quotidiani nazionali sulla cosa. Il Corriere anche oggi gli dedica più di un articolo, Repubblica lo ignora addirittura.

Comunque sono molti i punti ancora da chiarire sul discusso spettacolo autorizzato senza che nessuno abbia potuto vedere prima del suo debutto, come si trattasse di una piccola cosa da rappresentarsi in un localino di periferia. E invece... urgono spiegazioni.

1. Il Ministero di Franceschini, 'mezzodisastro', ed il suo sovrintendente Prosperetti hanno autorizzato l'utilizzo di Vigna Barberini,  che mai prima d'ora aveva ospitato alcunchè, per la sacralità del luogo.

2. Lo stesso sovrintendente di fronte al mostro eretto per la rappresentazione: un palco enorme ed una platea sterminata., ha confessato che lui non s'era reso conto, e che di esso si è accorto solo quando ha visto il manufatto messo in opera ( il sovrintendente, avete capito? ).

3. Anche la Regione di Zingaretti è chiamata in causa perchè una  sua agenzia ha finanziato con oltre un milione di Euro il progetto. Si può finanziare un progetto che non è valutabile in ogni sua componente? Che cosa hanno allora inteso finanziare? Facevano fede i nomi pesanti dei premi oscar coinvolti? Troppo poco quando non si conosce la sostanza.

4. I vigili vigilantissimi della Raggi vengono fuori solo a cose fatte, redigono un verbale di irregolarità e tirano giù il sipario. Magari loro avrebbero fatto come i solerti funzionari del ministero che hanno concesso Vigna Barberini con troppa disinvoltura, leggerezza ed irresponsabilità. Visto però che non hanno colpa provano a dare fastidio al governatore Zingaretti.

5. Infine, Franceschini, si è posto il problema della figuraccia che lui, il suo ministero, ma anche il Governo e l'Italia hanno fatto di fronte all'opinione pubblica mondiale? Hanno ospitato, per la prima volta, in un sito sacro per storia e archeologia,  un prodotto dozzinale, anzi scadente. Non solo. Figuraccia dopo figuraccia, l'indecente spettacolo rischia di non andare più in scena. E chissà che non dovremo abituarci a vedere sul Palatino, quel mostro di tubi che, per insolvenza, l'impresa, non vorrà o potrà neppure rimuovere.
 Franceschini su questa faccenda non ha nulla da dire? E neanche Zingaretti, che in una sua dichiarazione ha sostenuto la bontà dell'investimento, ha nulla da dire? Perchè tanta leggerezza nel concedere un finanziamento cospicuo?

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