sabato 10 giugno 2017

Alla incapacità della Raggi di tenere la città pulita, suppliscono, da qualche giorno, un gruppo di immigrati, spazzini volontari.

Sta a vedere che Roma, senza la partecipazione della Raggi, improvvisamente e aggratis torna pulita?
 La nuova professione che promette piccoli ma infiniti miracoli in ogni strada su ogni marciapiedi si chiama nettezza urbana su ordinazione, e costa anche solo 50 centesimi, a piacere, nessuna tariffa fissa, come recita il bando scritto alla ben'e meglio con pennarello sul coperchio di una scatola di scarpe rimediata lì per lì, messo per terra, sotto gli occhi meravigliati di tutti.

E' una nuova professione, in rapida diffusione soprattutto a Roma, che potrebbe garantire, nel breve volgere di qualche settimana una Roma più pulita di cartacce, foglie, mozziconi ed altra roba che si trova  dappertutto.
E' praticata da immigrati volenterosi, armati di scopa, che fanno pulizia davanti a condomini  e palazzi, ammucchiano la sporcizia che poi, con cura vanno a gettare nei cassonetti. Lo spicchio di marciapiedi o di strada viene ripulito, loro mettono qualche soldo in tasca, alla Raggi ( Comune di Roma) - cui tutti i cittadini che pagano le tasse, sono tenuti a versare la Tassa 'rifiuti' che per un appartamento di normali dimensioni si aggira poco sopra i 500 Euro ogni anno - non costa, invece, nulla.
 E così tra iniziative di singoli cittadini e municipi, oltre che di associazioni che vogliono la città pulita, e questi spazzini improvvisati ma volenterosi e bravi, senza stipendio fisso,  la città potrebbe tornare a far meno schifo di oggi.

Adesso c'è qualcuno che paragona questi spazzini volontari all'esercito di mendicanti vestiti miseramente che chiedono l'elemosina  agli incroci ed ai semafori. No, quelli sono un'altra cosa, quelli sono  organizzati, hanno degli sfruttatori che ogni mattina li scaricano al punto convenuto e passano a riprenderli al tramonto, esigendo il ricavato in cambio di una minima percentuale. Quelli sono da ascrivere nella tratta dei poveri, i nostri giovani spazzini no. Quelli sono mendicanti, finti o reali che, importunano quotidianamente gli automobilisti,  anche tante volte in un giorno se capita loro di passare  da quello stesso incrocio e di fermarsi a quel semaforo, più d'una volta.

I nuovi spazzini, in totale autonomia ( perché non hanno ancora sfruttatori  e neppure sindacato di categoria), svolgono un lavoro utile alla collettività; e, forse, la Raggi dovrebbe farci un pensierino per tutti gli immigrati nullafacenti che vagano per la città, in preda a povertà, pregiudizi  ed anche ozio.  Il Comune di Roma, come finora hanno fatto in piccoli centri (ma chi vieta che l'esperimento non possa sbarcare anche in una grande città, basta organizzarsi) potrebbe formare ronde giornaliere od anche settimanali di giovani dotati di ramazza, a inviarle a pulire, quartiere dopo quartiere ( altrimenti a che servono i municipi? a gratificare  alcuni con incarichi politici inutili?), la città,  estirpare le erbacce che crescono rigogliose  in una città dominata dalla sporcizia, e popolata di colonie di topi, ripulire gli scolatoi delle acque piovane e mille altre cose, facendo da indispensabile supporto ai netturbini inquadrati, che non riescono o non possono fare tutto ( per ragioni di  sotto organico, di incapacità gestionale, mancanza di mezzi ed altro)  ed anche alla incapacità della Raggi e del suo gabinetto di  badare al decoro della città.

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