giovedì 6 aprile 2017

Non bastano i registi. Fuortes li vuole 'grandi'. Mentre per i direttori d'orchestra si accontenta di molto meno

Registi all'Opera” è il titolo di una nuova iniziativa che il Teatro organizza per promuovere una serie di incontri tra il pubblico e i registi che cureranno gli allestimenti della nuova stagione del Costanzi.
Da gennaio a ottobre sono previste sei serate, tutte alle 21, ognuna con il regista di un’opera diversa. Ciascuno di loro è un artista con una propria personalità e una riconoscibile poetica; nel corso di questi incontri, i registi parleranno non solo dell’opera che staranno allestendo, ma del loro rapporto con la musica, con il teatro, con il mondo.
L’opera è una drammaturgia in musica, nella quale non tutto si risolve nell'ascolto. Da qui il rilievo del ruolo del regista: l’azione, le scene, le luci, i movimenti e la recitazione dei cantanti sono un contributo centrale all’idea di quei compositori che, non senza motivo, hanno scelto di dedicarsi al teatro musicale (e basterebbe per questo ricordare le minuziose indicazioni sceniche di alcuni musicisti, com’è nel caso di Verdi, ad esempio).
Con “Registi all’Opera” il Costanzi si rivelerà sempre più come una
fucina di teatro, anche perché i lunghi tempi necessari ad allestire un’opera favoriscono un dialogo fertile e approfondito tra regista, direttore e tutti gli interpreti.
Anche i registi coinvolti nelle produzioni del 2017, saranno figure importanti nella realizzazione dei vari tit

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