domenica 30 aprile 2017

Marco Travaglio non la racconta giusta sul procuratore di Catania e sui compiti dei magistrati in genere

  Nel suo editoriale domenicale, intitolato 'Il silenzio degli indecenti' Marco Travaglio ne ha per tutti, da Alfano ad Orlando, a Grasso, ma non staremo qui a riferire della singola razione di  vaffa... riservato a ciascuno, mentre salva il procuratore siciliano che ha avanzato i suoi sospetti, anche senza portare le prove, mentre dovrebbe averle sempre a portata di mano ogni volta che muove un'accusa.

Ci interessa, invece, riferire come conclude la sua invettiva, perché la conclude davvero male.
 Scrive:" Dunque quando i pm fanno una retata di criminali da strada o di mafiosi o di spacciatori, si astengano dal farsi belli nelle conferenze stampa, altrimenti sono fuori dall'ordinamento e dalle competenze di magistrati: ci diranno tutto a fine indagini ( nel frattempo congiunti ed amici degli arrestati avvertiranno Chi l'ha visto?). E se, per dire, un pm scopre che in una delle terre dei fuochi sparse per l'Italia i cittadini mangiano e bevono prodotti radioattivi e cancerogeni, non lanci alcun allarme e non avverta le pubbliche autorità: sarebbe fuori dai suoi poteri, anzi dell'ordinamento. Quindi si tenga tutto per sè un paio d'anni, sino al termine dell'indagine. Poi però se arriva in tempo potrà parlarne ai funerali".
 Lui sa mettere sempre il pepe sulla coda al suo discorso, quale che sia l'occasione o quali che siano i protagonisti. Il veleno per il morso finale  - ne parleranno ai funerali.. -  lui l'ha sempre pronto, ne ha anche una boccetta di riserva.
Però. Il pm che scopre delle irregolarità le scopre perché la polizia, su sua richiesta od indicazione, ha fatto indagini, che, nella ipotesi di lavoro di Travaglio, si sono tradotte in  analisi sul terreno e sugli alimenti. Fatte le quali, e riferito ai magistrati, questi devono immediatamente  proseguire ed approfondire le indagini per trovare i colpevoli dell'avvelenamento della popolazione; e scovatili, metterli al sicuro dietro le sbarre. Questo il loro compito. E dopo parlare. Perchè se lo fanno prima possono anche destare i sospetti che abbiano voluto dare una mano ai malavitosi 'amici' o 'amici degli amici'.
 Che effetto e rilevanza può avere se annuncia anzitempo alla popolazione ciò che i corpi di polizia, dietro sua indicazione, hanno scoperto - e che riferiranno oltre che  alla magistratura  alle autorità pubbliche - ma senza che lui abbia individuato i responsabili?  Perchè compito della magistratura è scoprire i responsabili del malaffare per farlo cessare. Neanche Travaglio può negare a se stesso che a  volte ( troppe volte?) i magistrati colgono alcune occasioni di indagine, anche sacrosante, per mettersi in mostra.

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