lunedì 17 aprile 2017

Abreu, Dudamel tacciono. Che altro deve fare Maduro per costringerli a denunciare il dittatore?

Da tempo si discute della opportunità  che le personalità più in vista del Venezuela denuncino  la repressione e la gravissima crisi economica del loro paese, già avviata con Chavez - ma che nessuno denunciò con forza - ed ora condotta agli estremi da Maduro che ha ridotto il paese nella miseria più nera, dove mancano ormai, a da tempo, generi di prima necessità e medicinali.
 E Abreu? E Dudamel? cosa stanno facendo? non vedono o fingono di non vedere? Non intervengono per opportunismo? Ora anche, e soprattutto per loro, è arrivato il momento di denunciare il dittatore che anche se continua a finanziare - ma lo fa ancora?- il famoso Sistema delle orchestre giovanili ed infantili.
 Ora non possono più tacere. Lo avrebbero dovuto fare già anni fa con Chavez, e forse il paese non sarebbe ora ridotto nelle condizioni che sappiamo. Non lo fece neanche Abbado che per molti anni è andato a svernare in Venezuela raccontando al mondo di un paese dove 'vive e regna la musica', la 'terra promessa' degli anni a venire. Mai una parola: accanto agli accenni,  solitamente generici alla povertà ed all'emarginazione alle quali il 'Sistema' cercava di rimediare, mai una parola di condanna del feroce  dittatore.
 Ora Abbado non c'è più, ma Abreu e soprattutto il baldanzoso Dudamel  sono ancora vivi, hanno occhi per guardare e devono anche avere bocche per denunciare.
 Coraggio Abreu e Dudamel!

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