domenica 5 febbraio 2017

Radio 3 o dell'incoscienza

Ci eravamo sintonizzati su Radio 3, per caso, mentre guidavamo in macchina, ed abbiamo ascoltato il racconto guida della città di Assisi, che per tante ragioni ci interessava. Chi fosse la guida non ricordiamo, anzi non l'abbiamo capito.  Il nostro Virgilio, meno saggio di quello dantesco, ci ha raccontato delle due colline sulle quali sorge la cittadina di san Francesco.
Quella più alta, centrale, che reca ancora i segni  della sua 'romanità', quella più bassa e quasi  ai limiti dei confini cittadini, quella su cui sorge il complesso monumentale francescano. basilica inferiore, la prima ad essere costruita sulla tomba del santo, quella superiore con i magnifici affreschi di Giotto.

Abbiamo seguito il racconto perché ci era parso di tornare a vivere ad Assisi, come ci capitò all'inizio degli anni Ottanta, quando seguimmo per oltre un mese, lo svolgimento del Festival 'Festa Musica Pro' inventato da  Giuseppe Juhar, un ungherese dai grandi ideali  ma dalla molta confusione.
 Ad Assisi - e questo aumentava la nostra curiosità - fino a qualche anno fa, ci siamo tornati tante volte, per seguire il 'Concerto di Natale', trasmesso da Rai 1 il giorno di Natale, per il quale scrivevamo, per conto della Rai, i testi per lo speacker.
Lo abbiamo fatto per tanti anni, fino a quando il vendicatore solitario Michele dall'Ongaro, allora sovrintendente dell'Orchestra Rai, protagonista del concerto natalizio, interruppe quella nostra collaborazione. Va detto, per inciso, che la vendetta dall'Ongaro l'andò maturando per anni prima di attuarla, da quando ci trascinò in tribunale querelandoci  a causa di un articolo che noi avevamo scritto su Music@, relativamente al suo incarico proprio su Radio 3 (responsabile della musica per la rete) che lui ritenne diffamatorio della sua onorabilità. Quella causa, va anche detto, per completezza, lui l'ha persa ma quell'incarico, come anche un altro che pure tentò di toglierci, non ci è stato più restituito, nè noi gli abbiamo chiesto i danni- ed avremmo potuto.

Torniamo all'oggi. Il nostro narratore assisiano - ma che di Assisi non era - non poteva non accennare al terremoto che nel 1997 minò duramente la basilica superiore, ricostruita, affreschi compresi, per quanto possibile al meglio. Il discorso su quel terremoto era ormai terminato, quando senza nessun annuncio, Radio 3 trasmette la sigla del Giornale radio e comunica la notizia di una serie di scosse ecc... altra sigla e secondo annuncio di scosse, danni e crolli.
Una persona normale cosa pensa se non ha ascoltato nessun annuncio che precedeva l'ascolto dei fatti di quel terremoto di vent'anni fa? Pensa subito che si tratti del terremoto presente che ancora non accenna a diminuire, seminando ogni giorno panico.
 Ora la registrazione del programma è certamente avvenuta in tempi recenti, a terremoto dell'anno scorso e di oggi, già avvenuto. Non poteva l'incosciente Virgilio assisiano intervenire con una semplice frase per dirci: ascoltate come fu annunciato allora il terremoto? Oppure cancellare del tutto quell'intervento ora inutile ed anche dannoso, capace di aggiungere  panico a panico?

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