venerdì 10 febbraio 2017

Ahi,ahi, Berdini

Per lungo tempo l'assessore all'Urbanistica del Comune di Roma, Berdini, si  è vantato di essere arrivato al Campidoglio non per volontà dei Cinquestelle via  rete, ma perché scelto dalla sindaca per i suoi trascorsi e meriti professionali. Insomma un tecnico. Giusto che se ne sia vantato. In questi mesi, il tecnico capitolino ha messo il bastone fra le ruote alla sindaca su tutta la materia di sua competenza, o l'ha spalleggiata, più verosimilmente, nel non far nulla o mettere il veto su tutto.

Non ricordiamo se anche per le Olimpiadi lui  c'entra qualcosa. Ma Berdini sicuramente c'entra con la stadio che la Roma vuole costruirsi e sul quale, senza una drastica riduzione dei volumi  da cementificare ha detto un secco no. D'accordo con la Raggi? Non è chiaro, perchè in questo caso la sindaca trema all'idea di trovarsi contro metà dei cittadini, tutti quelli che tifano per Totti, il quale pure vuole a tutti i costi lo stadio, e forse anche l'altra metà: quelli che tifano Lazio. Il calcio è affare nazionale da noi e non può essere sottovalutato, specie quando il ciclone 'elezioni' sembra doversi abbattere sul paese da un momento all'altro, senza preavviso, affossando, anzi annegando con il progetto dello stadio anche la sindaca ed i Cinquestelle.

Adesso, praticamente, Berdini è stato esautorato per l'affare stadio,  che è stato affidato ad altri i quali vogliono a tutti i costi trattare.
Ma Berdini è, ormai, fuori da tutto, per un altro caso che ha rivelato la sua  impreparazione politica ed anche altro, diciamolo. Può un assessore, pur riconoscendole libertà di pensiero, dire - anche se non nel corso di una formale intervista - quello che ha detto sulla sindaca (impreparata e incapace), sui suoi più stretti collaboratori (una banda di ....nesti)  e sui rapporti con Romeo (erano amanti)?
 Può Berdini dire  quello che ha detto,  anche se lo pensa tutta la città di Roma, anche quelli che fanno ancora un pò di credito alle capacità amministrative dei Cinquestelle?

Berdini non può dire quello che ha detto, se  sa  che qualcuno  lo sta  a sentire, perché in una situazione semipubblica, pronto a captare il 'Berdini pensiero' sulla giunta tutta del Campidoglio, della quale pure anche lui fa parte. L'unica cosa che poteva fare, essendo da tempo in disaccordo sulla linea, ammesso che ne avesse una la sindaca e la giunta grillina, era dimettersi, e lui non l'ha fatto se non quando costretto dalla gravità  di quelle dichiarazioni manifestate con una leggerezza superiore  a quella di un qualunque pischello.
 Adesso lui deve andare via a basta. Sta lì ad aspettare che la Raggi riceva il consenso del sostituto? Figuraccia su figuraccia?

P.S. Ultimissime dal Campidoglio. Berdini se ne va? Forse che sì, forse che no. Intanto come i Cinq uestelle hanno fatto con la sindaca, mettendole ai fianchi dei commissari, con il compito di evitarle altri errori - bastano quelli che ha fatto! - ora  metterebbero a presidiare l'assessorato all'Urbanistica, quello di Berdini, una commissione di badanti o tutori. Segno  di totale incapacità di governo, nell'uno come nell'altro caso. E lo stadio? Il sindaco facente funzione, Di Battista - ora che le azioni su Roma di Di Maio sono in netto ribasso, addirittura carta straccia senza valore - ha assicurato che lo stadio si farà. Parola di sindaco. Non  Raggi, ma Dibba.
 

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