martedì 31 gennaio 2017

CECILIA BARTOLI. Se i giornali danno letteralmente i numeri!

Del concerto della diva Cecilia,  abbiamo letto che s'è cambiata d'abito ogni dieci minuti circa - in meno di 40 minuti di concerto (suo) quindi quattro volte - e che è stata accolta dal pubblico con applausi interminabili e chiamate altrettanto convinte, ed anche che  nel corso dello strano concerto diretto da Pappano - strano per la curiosa scansione del programma assai simile alle 'accademie' di tempi lontani -  Lei ha cantato complessivamente per meno di 40 minuti, su una durata che presumiamo almeno doppia, lasciando per il resto spazio a Pappano, e impiegando Lei il tempo fra una apparizione e l'altra a cambiarsi d'abito, presumiamo - specie per quelli 'da sera' particolarmente ingombranti.

Oggi il Corriere, sulla 'romana', a firma Valerio Cappelli, ha fatto due conti, per quanto assai bislacchi e senza senso. Così ha ragionato Cappelli. L'incasso della serata per l'Accademia sarà stato di 270.000 Euro circa ( dato il costo esoso dei biglietti) pagato dai 2.700 circa spettatori paganti. Ora, ragiona sempre Cappelli, se consideriamo che Cecilia Bartoli ha cantato per complessivi 37 minuti - li ha cronometrati, distraendosi durante il concerto, o tornato a casa ha visto su internet le durate approssimative ed ha fatto il calcolo? - ognuno di quei 37 minuti è come se fosse costato oltre 7.000 Euro. Ma che razza di calcolo è questo? E a quale conclusione arriva? Che, se la musica è di tutti e  i prezzi dei biglietti del concerto della Bartoli ( meglio dire: concerto con la Bartoli) non erano alla portata di tutti ( per la platea da 150 a 200 Euro; per le gallerie da 35 a 120 ), escludevano quindi tantissimi che avrebbero voluto ascoltarla; ma arrivando però a chiarire che, se non la si ascolta, non casca certo il mondo.
A noi, ad esempio, quando l'abbiamo ascoltata non molti anni fa, non ha fatto venire i brividi, e perciò non ci siamo uniti ai molti suoi fans che l' avrebbero applaudita anche  non avesse cantato, e perfino se avesse steccato.  La ben nota 'agilità' della sua voce non ci rapì.

Ora è chiaro che quel calcolo è bislacco e senza senso, mentre  bastava gridare allo scandalo del costo dei biglietti ( assai simile a quelli che si pagano all'opera, dove però si vede anche lo spettacolo, solitamente costoso!), mai così alti a Santa Cecilia.
  Come altrettanto sacrosanto sarebbe stato indicare se la ragione dell'alto costo dei biglietti stava nel fatto che l'Accademia voleva approfittare dell'appeal della cantante per 'portare acqua al mare' delle sue casse; oppure se  tale politica dei prezzi era ala conseguenza dell'esoso cachet della cantante ( non è un mistero che Ella chieda cachet stratosferici, immeritati addirittura).

Ecco, Cappelli avrebbe dovuto essere tanto bravo, come lo è in altre occasioni, da rivelare ai suoi lettori quanto ha chiesto la Bartoli per cantare quei preziosissimi 37 minuti, ma che non ha fatto, fermandosi a quel più facile ma inutile ed incomprensibile calcolo.
 Perchè a questo punto ci verrebbe da domandare al noto giornalista se tutti gli altri minuti di durata del concerto dovessero essere ritenuti un 'regalo', un 'bonus' (come si dice in linguaggio discografico) offerto ai fans della Bartoli, costando all'Accademia una cifra pari allo zero, impiegando la sua orchestra ed il suo direttore musicale (che, comunque,  non ha diretto gratis).

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