martedì 31 gennaio 2017

Beni culturali. Il non governo di Franceschini

La  presenza di Franceschini in quello che lui stesso ha definito ad inizio legislatura il ministero 'più importante' è per il nostro paese una vera sciagura, pari solo ai danni che in questi mesi continuano a rovinare il nostro patrimonio archeologico e monumentale, mentre lui pensa a costruire la platea lignea del Colosseo o a fare nuove nomine, come di recente ha fatto per il settore della 'fotografia'-  settore che per ingraziarselo non testimonierà mai il degrado dei nostri beni culturali che non si è mai arrestato sotto il suo ministero.

Notizie di questi giorni ci parlano di due crolli a Pompei - ma non erano da tempo iniziati i lavori di normale manutenzione del grande sito? - affidato ad Osanna ( si chiama così il sovrintendente), del crollo di una bella fetta delle Mura Aureliane, a Roma, e dei lavori non fatti per mettere in sicurezza i beni archeologici e monumentali ed anche quelli museali delle zone terremotate, come tragicamente sta emergendo proprio in queste ore, con le continue scosse che danno ogni volta un duro colpo al nostro patrimonio.

Lui, Franceschini, è occupato a far da arbitro fra le due diverse sovrintendenze attive a Roma, quella statale e quella comunale, alla quale ultima intende fregare una bella quantità di fondi, che sono poi quelli derivanti  dallo sbigliettamento al Colosseo e al Foro Romano, nella porzione più importante e perciò più visitata e dunque più redditizia.

Vien da pensare che se dal Ministero passasse a presiedere il governo - come tutti abbiamo temuto alla vigilia dell'incarico a Gentiloni, forse per il settore che noi abbiamo particolarmente a cuore, sarebbe meglio, tanto ridurre il paese peggio di come è messo, non sarebbe in grado di fare neanche  'mezzodisasatro' Franceschini.

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