venerdì 7 ottobre 2016

Caro Ignazio Marino l'assoluzione non ci fa dimenticare la tua incapacità a governare e le infinite gaff, anche istituzionali

Ora Ignazio Marino canta vittoria e gongola, intervistato da Mentana nel corso del suo telegiornale. E' stato assolto del tutto - perchè il fatto non sussiste - dall'accusa dei falsi scontrini e delle cene pagate con soldi pubblici ( truffa e peculato), che lui ha detto  di aver restituito alle casse comunali, già prima di dimettersi, ed anche dall'accusa relativa alla sua onlus, perchè il fatto non costituisce reato. E noi siamo contenti insieme a lui, assolto da un'accusa che solitamente colpisce ladri di polli i quali appena hanno una carta di credito in dotazione, ma di altri, vanno a fare spese e cenano al ristorante con  aragosta e vini costosi.

Ricorda Marino a Mentana, per la verità, che quelle accuse costituirono la classica goccia per farlo traboccare dal Campidoglio,  da dove però stava già traboccando sia perché la sua maggioranza del consiglio, riunitasi presso uno studio notarile, lo aveva sfiduciato, sia anche e soprattutto perché evidente era la sua incapacità a governare - nessuno lo dimentica, Marino - ed anche le sue gaffes istituzionali una dopo l'altra (chi se le fosse dimenticate ed è attento ed abituale lettore del nostro blog, basta che digiti Marino  per rinfrescarsi la memoria).
E non tiri fuori come ha tentato anche questa sera, l'argomento 'complotto', come del resto sta facendo la giunta Raggi a giustificazione della sua incapacità di governare. Lei e la sindaca, altra sprovveduta, usate lo stesso argomento: chi tocca i poteri forti viene disarcionato dalla sella del potere. Se la Raggi, come anche Lei,  foste stati in grado di amministrare la città, dei poteri forti, Lei come la Raggi potevate fottervene. Invece, quando si è incapaci, chiunque può fottervi. E probabilmente anche alla Raggi, se continua così, accadrà ciò che è accaduto a Lei, Marino.
Contenti per la sua assoluzione, caro Marino, però  la prossima volta che vuol cambiar mestiere da quello di chirurgo che sembra non eserciti più , se ne scelga uno nel quale ritiene di avere più frecce al suo arco. Quello di amministratore di una città, anzi della più importante città di un paese, non fa per lei. Lei dovrebbe essere accusato e processato, e come lei la Raggi, per millantata capacità di amministrare la Capitale.

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