venerdì 7 ottobre 2016

Appunti e notizie per Bruxelles. May, Merkel e gli altri

Chi altri se non l'austera ed autorevole cancelliera tedesca Merkel, poteva rispondere  a tono alla premier inglese May  sulla faccenda della schedatura dei lavoratori stranieri attivi nel Regno Unito?  Non imboccare una simile strada, assai pericolosa, le ha detto. L'Europa, sia chi è fuori che chi è dentro, come anche chi era prima dentro e poi vuole andare fuori, ha come principio costitutivo  la libera circolazione degli abitanti  nei Paesi dell'Unione. Perciò zitta e mosca, May, altrimenti  nelle trattative per la Brexit ti presentiamo il conto, ed allora sano c...amari - come si direbbe in Italia e non sappiamo come si dica in tedesco. Perchè hanno taciuto Hollande come Renzi, come Rajoy? L'ardua sentenza a chi vuole rispondere.

Sui migranti e rifugiati invece è l'Italia  che deve presentare il suo conto all'Unione. Perchè la stessa Europa che non vuole prendersi in carico quote di immigrati ( rifugiati, meglio chiamarli per nome, sbarcati quasi tutti in suolo italiano: negli ultimi giorni oltre diecimila) si frega poi il fior fiore della gioventù italiana di valore, che ha cercato con esplicite richieste e bandi internazionali. In un solo anno  oltre centomila unità emigrate principalmente in Germania, Inghilterra, Spagna, Francia ed altre nazioni, perfino nel lontano Brasile, ma forse questa emigrazione qualificata verso un paese così lontano è da mettere in relazione alla Olimpiadi. Forse.

La nostra 'meglio' gioventù il mondo non solo l'accoglie ma la cerca e richiede, mentre i rifugiati, poveri disgraziati nessuno li vuole, senza neppure domandarsi se fra di loro ci siano forze e professionalità qualificate. Non aveva la Merkel accolto molti siriani perchè ritenuti capaci ed attivi in molte professioni necessarie al futuro del suo paese?

Fra gli italiani, giovani, emigranti ci sono molte professionalità mediche, umanistiche, tecniche ed anche di ricerca nei vari settori, assai apprezzate nel mondo. Per loro il nostro Paese ha speso cifre enormi per la formazione e poi tale formazione, una volta raggiunta, va a beneficio di altri paesi - beninteso dopo che il nostro paese non ha attenzione e riguardo per loro.
 Adesso anche il presidente Mattarella si spende per  dire al Governo che queste centinaia di migliaia di nostri valenti giovani devono far ritorno in Italia per servire il paese. Ma non spiega  come, anche se è facile indovinarlo, e cioè trovando nuovo lavoro per tutti. Ma come e chi  dovrebbe farlo, se questa che è la questione delle questioni non viene mai presa in considerazione nella prospettiva di una concreta  e non più  procrastinabile soluzione?

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