giovedì 15 settembre 2016

Vergnano, secolare sovrintendente del Teatro Regio di Torino, si rivolge alla commissione Musica del MIBAC, presieduta da Toniolo.Toniolo chi? Ancora lui!

Alla vigilia della riunione della Commissione centrale Musica del Mibac che dovrà valutare a chi dare il restantel 25 per cento del FUS ( che per il 50 %  viene assegnato in base alla produzione, e per un altro 25% in base alla capacità dell'istituzione di procacciarsi sponsor e soldi, autonomamente) valutando la qualità della programmazione, Walter Vergnano, sovrintendente  già diciassettenne - ora basta! - del Teatro Regio di Torino, si rivolge ai membri di detta commissione e chiede giustizia.
Chi sono i componenti? Presidente Valerio Toniolo - del quale raccontiamo di seguito vita e miracoli - poi due onesti professionisti, ma  forse a digiuno della materia sulla quale  consigliare il ministro e permeabili a qualunque decisione altra - al ministro i consigli che contano li dà qualcun altro, un tempo era  Nastasi -  come  Angelo Licalsi e Anna Menichetti ( di cui gesta da raccontare non ne abbiamo);  e poi il direttore di Musica Jazz, Filippo Bianchi (che forse di teatri e di opera lirica poco sa) e Antonio Princigalli (del clan dei pugliesi, portato al ministero da Bray, occupato in Puglia Sound, che non sappiamo cosa sia, ma sappiamo che con teatri, festival - che non sia la taranta- e istituzioni concertistiche niente ha a che fare).
 A questi illustri incompetenti (non per loro colpa) ma soprattutto ubbidienti, Vergnano si rivolge perchè esaminino bene le carte e decidano in base ad una valutazione accurata e nient'altro.  Come non sapesse che Franceschini ed il suo clan le decisioni che contano le hanno già prese e che la riunione della commissione è solo una foglia di fico - in balia dei venti che spirano di volta in volta al Ministero - che copre le vergogne che sono abituati a praticare.
  Vergano si fa sentire dopo che è rimasto scottato dagli stanziamenti dell'anno scorso che, a suo modo di vedere, non hanno valutato a dovere la qualità della programmazione del Teatro Regio, con  conseguenti riflessi negativi sull'attribuzione del FUS. La qual cosa preoccupa oggi più  di ieri Vergano, dopo che la nuova sindaca di Torino ha dichiarato di voler smantellare la 'Fondazione per la cultura ecc.'. di Torino di cui era domina la signora Larotella, moglie di Vergnano, che aveva come compito precipuo quello di procurare soldi alle istituzione culturali torinesi, compresa quella al cui vertice, da troppi anni, è suo marito: il Teatro Regio di Torino. Ora che i protettori del Sovrintendente non comandano più - Fassino - Vergnano teme che la sua poltrona, come  già quella di sua moglie non si regga più in piedi.

E, comunque, Vergnano come tutti gli altri sovrintendenti delle Fondazioni liriche, hanno di che preoccuparsi. Della commissione abbiamo scritto, abbastanza male, già su questo blog, come anche sul presidente Toniolo.  Altrimenti non si spiegherebbe come mai Silvia Colasanti , membro di quella commissione, si  sia dimessa, rimpiazzata da Anna Menichetti.  Su Toniolo e sulla Commissione, a seguire, riproponiamo quanto abbiamo scritto nei mesi scorsi in  questo blog. Abbastanza esauriente per capire l'aria che tira al Ministero, con tutti i ministri.

                                         Ne ' I Borghi' si gioca ai tre ladroni

Un nostro assiduo lettore ci invia un articolo di ieri ( Il Tempo) assicurandoci che 'ci interesserà'. Ha ragione. Che dice l'articolo?
Dice di un triplo finanziamento  fatto dalla Regione, guidata dalla Polverini, per lo stesso avvenimento musicale  che riguardava i giovani - nel cui nome troppi misfatti ed imbrogli si compiono - e al quale partecipava anche Ennio Morricone, che naturalmente è del tutto estraneo alla storia, e semmai ne sarebbe vittima.
L'avvenimento cui si fa riferimento ebbe luogo all'Auditorium Conciliazione (siamo nel 2014) che è gestito dalla società ' I Borghi srl' di proprietà dei Cesa - sì, loro che dicono di essere scesi in politica per il bene della 'ggente, della quale fa parte anche la loro famiglia - passata poi di mano e finita in quelle di tale Carducci, il quale a sua volta, divenuto presidente del Consiglio regionale , sotto Polverini, cede l'impresa a Valerio Toniolo, altro Rutelli boy's, come il Carducci, Dal che si deduce che il Rutelli con la sua 'margherita' ne ha allevati di procacciatori di affari per sè...
 A Valerio Toniolo, Rutelli  e poi i Cesa non si sono accontentati di fargli amministrare  la società che gestisce l'Auditorium,  ristrutturato con i soldi Arcus, e finanziato negli anni dalla Polverini( in tre anni gli ha destinato quasi 1.500.000 Euro) ed anche , prima, da Marrazzo ( quasi 500.000 Euro in due anni - i quali volevano un auditorium ' nella disponibilità della Regione' per le loro manifestazioni - ma lo hanno infilato in organi di gestione della cosa pubblica. Toniolo è passato , dai tempi di Rutelli ministro, in tutte le Commissioni del Ministero della Cultura, commissioni di teatro, musica, danza, circhi: le commissioni che consigliano al ministro chi finanziare con il FUS ed anche di quanto finanziare gli idonei.
 Non bastasse, nella stessa società ed anche in alcune delle tre associazioni destinatarie del finanziamento di cui scrive 'Il tempo', c'è anche una signora Toniolo, evidentemente moglie o sorella o figlia...  o qualcosa che ha a che fare con il Toniolo, Valerio, che siede anche nel consiglio di Presidenza dell'AGIS - non si capisce se a titolo personale, come esperto di musica, danza teatro e circhi - come lo avrebbe laureato Rutelli -  come rappresentante del ministero nelle cui commissioni egli siede da  subito dopo l'esame di maturità, o come amministratore de 'I Borghi srl' , rappresentando anche sua sorella o moglie o figlia, con il che si vede che si occupa anche di trovare lavoro a chi non ne ha, ed in tempi come i nostri è una sacrosanto compito che va comunque compensato.
 Di Valerio Toniolo e dell'affaire ' I Borghi srl' abbiamo scritto altre volte, ed una volta ricevemmo una risposta da parte dell'interessato che voleva spiegarci come era tutto regolare. Sì, ha ragione, tutto regolare, come conferma anche quest'ultima storia.


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Qualche anno fa su Music@ ( n. 7, marzo-aprile 2008) in un articolo intitolato ‘ una vera schifezza’ raccontavamo l’orrore dell’ultimo regalo fatto dal ministro Rutelli  al mondo della cultura italiano, prima di abbandonare definitivamente il Ministero: nelle commissioni  consultive per musica e danza aveva nominato persone senza competenza in materia, oppure vecchi mammasantissima ai quali  erano addebitabili  disastri  nei bilanci delle istituzioni che avevano in precedenza presieduto. Nella commissione musica, all’epoca, sedeva Valerio Toniolo,  e non era la prima volta che Rutelli lo sceglieva come suo ‘aiutante di campo’: prima era stato anche nella commissione cinema. Evidentemente non poteva farne a meno. Toniolo ci contattò, promettendoci che ci avrebbe mostrato le sue credenziali in fatto di musica. Non lo incontrammo allora.

I giornali ( La Repubblica, con una dettagliata ricostruzione) a seguito dello scandalo alla regione Lazio,  hanno tirato fuori anche il nome di Toniolo,  in relazione all’Auditorium Conciliazione,  concesso in gestione dal Vaticano  alla società ‘I Borghi’( di Lorenzo Cesa e Matteo, suo figlio) ristrutturato con i soldi di ARCUS ( vi dice qualcosa?),  con la quale la Regione ha  stipulato un contratto milionario (1.300.000  Euro circa) per tre anni, a partire dal 2010,  per avere un  luogo di ‘rappresentanza’. Il 2010 è l’anno in cui la Polverini arriva alla Regione e con Lei anche Francesco Artemisio Carducci, già assessore del sindaco Rutelli,  che  alla Regione è capogruppo UDC. Naturalmente Carducci, nonostante il cognome illustre, deve lasciare al momento dell’incarico in Regione,  quello di amministratore de ‘I Borghi’ che gli era stato passato da Cesa, quando anche la sua presenza come amministratore si era resa incompatibile con le sue cariche politiche. Da Cesa a Carducci,  e da Carducci a Toniolo,  suo fedelissimo, che ancora oggi siede in una di quelle Commissioni  ministeriali ( Danza. Dal cinema alla musica, alla danza!) ed amministra, attraverso la società ‘ I borghi’ dei Cesa, l’Auditorium Conciliazione che fra breve ospiterà l'ennesima edizione del 'Concerto di Natale' e che non è stato concesso al Nobel Dario Fo.

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                                +++++                      sione Musica. Cercansi candidati
Il criticatissimo ministro Franceschini, che al 'Salone del libro' di Torino, forse per dire ' io esisto', se ne è uscito con una boutade  sul contrasto libri/tv, che gli ha meritato i fischi dei presenti e, all'indomani, di tutta la stampa, se ne è inventata un'altra che potrebbe mettere a soqquadro l'addormentato ed inattivo suo ministero, non sappiamo se in accordo con Nastasi, indicato da tutti come  fonte e causa di molti casini nel settore dello spettacolo dal vivo.
Franceschini ha fatto un bando, leggibile sul sito del Ministero, con il quale  mette a concorso, per titoli, i posti di membri delle varie commissioni consultive del Ministero, quelle che danno pareri al Ministro per l'assegnazione dei fondi alle varie istituzioni. Un ruolo niente affatto ininfluente: nella nostra lunga carriera di giornalista abbiamo visto tanta gente inutile e squalificata, emergere dalla palude, solo perchè componente di una di quelle commissioni.
La cosa non ci sembra malvagia, a patto che a presiedere la commissione che esaminerà le candidature non  ci sia Nastasi  che, sebbene conosca l'ambiente dello spettacolo dal vivo, ama  circondarsi  - come è sempre  accaduto per le commissioni passate - di servi fedelissimi; e che  se raggiunto da una raccomandazione per tizio o caia, mettiamo da parte di Letta suo sponsor ed anche testimone di nozze, non può certo dirgli di no.
Nastasi, in passato, ha messo  di tutto e di più nella commissione musica, che naturalemente conosciamo meglio delle altre. Ci ha messo persone vicino a Rutelli, come quel Toniolo, del quale sembrava non potersi fare a meno, al punto che gli ha fatto fare il giro di tutte le commissioni, senza che per nessuna fosse un esperto; oppure ci ha infilato amministratori che avevano lasciato istituzioni rinomate in una voragine di debiti chiamati poi come esperti a valutare l'operato di altre consimili istituzioni ed a  suggerirne l'ammontare del contributo statale, vedi il caso di Tutino; o raccomandati di varia natura ed incompetenza. Nastasi, tanta è la sua spocchia,  che s'è spinto in qualche occasione a lodare pubblicamente amministratori che per cattiva amministrazione lui avrebbe dovuto pubblicamente accusare; lo ha  fatto - vergogna!- con Gioacchino Lanza Tomasi, definendolo uno dei migliori amministratori che le fondazioni liriche abbiano mai avuto. E il buco nero del San carlo, per citare solo l'ultimo fatto sotto la gestione del principe?
Perché Nastasi, da quello che qualche volta è filtrato dalle stanze segrete delle commissioni, avrebbe fatto fare il lavoro ai commissari, ma poi avrebbe deciso lui, costringendoli a firmare  decisioni non condivise, senza che mai nessuno - che servi sarebbero altrimenti - avesse denunciato apertamente l'accaduto o si fosse dimesso per protesta. In quelle commissioni , insomma ,  sarebbe accaduto  tutto il peggio che si possa pensare. E perciò Nastasi, deve essere tenuto fuori dalla commissione giudicatrice.
La formi il Ministro, con persone di  sicura autonomia e comprovata professionalità - valli a trovare - senza che il grande, grosso direttore generale si impicci. Se Nastasi invece la presiederà, vuol dire che quel concorso è una FARSA.
 Lo sapremo presto se è una farsa, semplicemente leggendo i nomi dei  soli componenti, anche se riteniamo  opportuno che venissero rese note anche le candidature. Noi stessi abbiamo deciso di inviare la nostra candidatura. Ma temiamo che il grande grosso direttore generale, difficilmente farà scegliere i membri delle commissioni, nell'elenco ristrettissimo dei giornalisti che lo hanno criticato, quando  non si sono trovati d'accordo con le sue decisioni. E noi siamo fra quei pochissimi.


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