giovedì 15 settembre 2016

Sulla scalinata di Trinità dei Monti, al Corriere - Roma, la mano destra non sa quel che scrive la sinistra

Il Corriere- Roma si è sbracciato, attraverso un lungo articolo di Buccini, nei giorni scorsi a favore dell'apertura anche notturna della scalinata di Trinità dei Monti, fresca di restauro pagato da Bulgari e prossima, mercoledì 21, all'inaugurazione con un concerto, dal programma bislacco, dell'Orchestra di Santa Cecilia diretta da Pappano.
Sposando in pieno la tesi, democratica, del sovrintendente Parisi Presicce - quello che aveva fatto ingabbiare le statue del Campidoglio in occasione della visita del presidente iraniano, e che, per farsi perdonare l'insulto all'arte, ora non farebbe mettere al gabbio neanche i malfattori, figuriamoci una scalinata.
 Posizione contraria ha assunto Paolo Bulgari, presidente dell'omonima  casa di gioielli che ha pagato il costoso restauro, e per il quale la scalinata, almeno di notte, andrebbe chiusa con una cancellata o qualcosa di simile, per proteggerla dai vandali che se ne fottono del restauro e sono pronti a venir fuori dalle fogne, dove solitamente si nascondono di giorno per non farsi identificare, sfregiando nuovamente la celebre scalinata-monumento.
 A fianco di Bulgari s'è schierata Repubblica che oltre che Corrado Augias ha fatto sentire la voce anche di numerosi cittadini che pensano che, senza protezione, in poco tempo la scalinata tornerà ad essere bivacco di  turisti incivili e di ubriachi e senza fissa dimora che già  offendono, insozzandole, tante altre bellezze romane e non solo romane.
 I democratici e populisti 'della domenica', sostengono che si debba supplire con una vigilanza anche di notte. Figuriamoci, se a Roma non c'è neanche di giorno, come dimostrano i tanti continui sfregi ai monumenti.
 Oggi, ancora, il Corriere, nelle pagine romane, torna a parlare della scalinata,  ribadendo la propria posizione che è quella del sovrintendente e cioè: no alla  chiusura, tramite inferriata protettiva, di notte.
 Senonché  sul Corriere di oggi, la pagina a fianco di quella in cui si ribadisce la posizione ben nota, racconta del degrado in cui versa Piazza del Popolo. Capito, Piazza del Popolo, dove la vigilanza per una serie di ragioni dovrebbe  esserci giorno e notte. Non specifica se l'offesa alla Piazza, quotidiana, viene  fatta di giorno o di notte. Ma che differenza fa? Resta il fatto che un altro luogo simbolo di Roma, vigilatissimo,  è quotidianamente offeso da  bivacchi, atti vandalici, incuria.
 Ora la sindaca, altra democratica, per la quale la scalinata ed il suo decoro stanno solo in fondo in fondo ai suoi pensieri, vuole portare a Piazza di Spagna per l'inaugurazione 30 cittadini 'comuni', secondo la dizione cinque stelle, due per ognuno dei 15 municipi.
Saranno i responsabili dei municipi, che sono poi quelli che chiedono posti in occasione di eventi mondani, o, assai improbabilmente, cittadini comuni che si faranno 'due palle - perdonate l'espressione - a sentire quel bislacco concerto che Pappano ha disposto, interessati semmai al bel mondo che sicuramente Bulgari inviterà per l'occasione? Oppure, e sarebbe la scelta migliore,  benchè antidemocratica agli occhi miopi della sindaca, nessuno risponderà e quelle trenta sedie riservate resteranno vuot?

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