giovedì 29 settembre 2016

ROMA in rovina. Anche i due sovrintendenti, Parisi Presicce e Prosperetti denunciano e sono essi stessi allo sbando

L'appello denuncia di Prosperetti, sovrintendente di qualche cosa a Roma, non importa più quale, ha lanciato ieri un appello. Se non si affidano i singoli monumenti o beni storico/artistici da tutelare a singoli cittadini o istituzioni è finita. Lo Stato non ha soldi per  tutelare, restaurare, proteggere l'immenso patrimonio che ci è  stato regalato della storia, senza alcun merito nostro, con l'unico  incarico di conservarlo per tramandarlo a nostra volta alle generazioni future. E noi non siamo capaci neanche di questo. Lo Stato spendaccione, lo Stato delle 'incompiute' pubbliche messe in cantiere per favorire questo o quella amministrazione, questo o quel potente di turno, non ha i soldi per custodire i nostri beni  culturali. E non ha neppure i soldi per custodire, vigilandolo, un bene storico/architettonico di recente restaurato e restituito ai cittadini, la Scalinata di Trinità dei Monti. Per la quale un altro sovrintendente di Roma, non sappiamo a cosa,  Parisi Presicce ( noto alle cronache per aver ingabbiato le statue del Campidoglio durante la visita del premier iraniano e per aver attribuito il restauro della Scalinata a Fendi piuttosto che a Bulgari, per ben due volte e in pubblico - evidentemente non ci sta con la testa) ha lanciato il grido di allarme: finora abbiamo avuto due vigili in più per turno per la vigilanza alla restaurata Scalinata di Trinità dei Monti, solo perché avevamo  turni straodinari da smaltire. Quando questo smaltimento  di turni - che si esaurirà in poco tempo, a  differenza dello smaltimento dei rifiuti che è tuttora una criticità - la Scalinata sarà di nuovo 'incustodita', alla mercè di incivili e vandali, sempre in agguato. Che i quattro cartelli, poco visibili, posti due in basso e due in alto, non preserveranno la Scalinata dai suoi barbari frequentatori.
 E quando invece non ci sono problemi di soldi, come nel caso del Mausoleo di augusto, in scandaloso abbandono, per il cui restauro si è fatto avanti un donatore, TIM, con sei milioni di Euro, Parisi Presiscce in coppia con i disastrati burocrati del Campidoglio, rischia di annullare la donazione - come ha denunciato  Sergio Rizzo ieri dal Corriere della Sera- se i lavori non cominciano entro la fine di questo ottobre. Nè Franceschini, nè Renzi prendono posizione, mandando a casa questi inetti, tanto meno lo fa la Raggi sempre più nel pallone.

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