mercoledì 28 settembre 2016

L'ANFOLS al ministro Franceschini

 "Vogliamo essere interlocutori del percorso di riforma delle Fondazioni lirico sinfoniche, per questo abbiamo chiesto un incontro con il ministro Franceschini. Pensiamo che in questa fase vada coinvolta anche l'Anci, perchè i  Comuni avrebbero molto da dire".
Lo afferma all'Adnkronos Cristiano Chiarot, presidente dell'Anfols e sovrintendente del Teatro La Fenice di Venezia. L'associazione, che rappresenta le 14 fondazioni lirico sinfoniche, si è riunita ieri e ha chiesto un incontro con Franceschini sul futuro dei teatri lirici italiani, alla luce delle misure previste per il settore dal decreto Enti locali, convertito in legge e in vigore dallo scorso 21 agosto. "E' chiaro che la politica fa il proprio lavoro, ma noi dovremmo dare qualche indicazione. Anche perchè - sottolinea Chiarot - entro giugno prossimo dovranno essere messi a punto i regolamenti, previsti dalla legge, che stabiliranno i parametri entro i quali i teatri verranno mantenuti come fondazioni o trasformati in teatri lirici. Queste istituzioni, che custodiscono un patrimonio culturale che rappresenta l'Italia nel mondo, oggi vengono gestite con forte oculatezza e una certa attenzione al territorio. Vorremmo dimostrare che siamo in grado di amministrarle". Quanto all'Art Bonus, di cui hanno beneficiato 13 su 14 fondazioni liriche (tutte tranne Cagliari), "un provvedimento utile del quale ringraziamo il Governo, ma non uguale per tutti, perchè ci sono territori con istituzioni culturali che magari hanno una maggiore visibilità del teatro. E' una strada che stiamo percorrendo, ma non facile. Spesso ci sono mecenati che preferiscono altri tipi di donazioni. Per le fondazioni - conclude Chiarot - la defiscalizzazione dovrebbe essere portata all'anno in cui si versa", mentre in questa fase il credito di imposta ripartito in tre quote annuali di pari importo. (Orl/AdnKronos)

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