sabato 24 settembre 2016

Arena di Verona. Prova generale di smantellamento e svendita, sotto l'occhio vigile di Tosi 'il barbaro'

Poco prima dell'estate, Tosi 'il barbaro' ci aveva provato a chiudere 'baracca e burattini'  della sua Arena. 'Sua' nel senso che disgraziatamente la governa con il suo attendente Girondini, che l'aveva portata sull'orlo del fallimento.
Poi Franceschini, 'mezzodisastro' l'ha chiamato a Roma e contro la proposta di Tosi il barbaro di privatizzare l'Arena - ma solo quella estiva, da cui i privati suoi amici pensavano di trarre profitto, mentre della Fondazione se ne fottevano, giustamente - gli ha mandato un pacco dono, con dentro il risanatore della cultura italiana e cioè Carlo Fuortes. Il quale starebbe per tornare definitivamente a Roma, dopo aver proposto lacrime e sangue, con la chiusura di un paio di mesi per anno, in autunno, onde risparmiare qualche milione ed il solo licenziamento del corpo di ballo( già è tanto se non ha licenziato anche l'orchestra). Fino al momento in cui i conti  non torneranno in ordine. Nel frattempo si aspetta la soluzione del 'dopo Fuortes', alla quale si lavorava già prima che Fuortes fosse designato ed arrivasse a Verona.
Perchè tanto chi doveva risanare i conti e cioè la rampolla del barone rosso, il banchiere Micheli, che fa di nome Francesca Tartarotti - dallo sguardo di ghiaccio, come la principessa Turandot, che era arrivata a Firenze, quando se ne stava andando un'altra Micheli, e cioè la sua compagna di un tempo, l'ing. Francesca Colombo (una Micheli deve esserci dappertutto per far andare le cose!) -  emigrata  all'inizio di quest'anno dall'Opera di Firenze a Verona, per volere di Tosi 'il barbaro' (ma si dice anche di Renzi che aveva voluto  nella sua città la 'principessa' quand'era sindaco) i conti non li ha risanati, nonostante la sua fama di tagliatrice di teste, esattamente come la principessa della favola.
 Tosi, 'il barbaro', rosso di vergogna per Girondini ed anche per la Tartarotti, la principessa, che lui difende strenuamente, all'azienda municipalizzata che gestisce l'elettricità ed anche altro a Verona, la AGSM, il cui presidente, Venturi, era  capo della campagna elettorale del 'barbaro', fa minacciare di non erogare il contributo  già messo in bilancio all'Arena
 Negli ultimi giorni si viene a sapere, leggendo i giornali, che la AGSM, che vuol dire Tosi 'il barbaro' finanziatrice dell'Arena, di cui è prresidente Tosi' il barbaro', potrebbe non erogare il suo contributo di 7,5 milioni. Che fa la Tartarotti-Turandot, che vuol dire Tosi-barbaro?
 Il sindaco cioè, se non gli va bene la governance futura dell'Arena, potrebbe ingiungere alla AGSM di non erogare il finanziamento previsto e promesso. Perchè?
Perchè Tosi, 'il barbaro'  starebbe pensando  ad una privatizzazione  dell' Arena, attraverso una nuova società 'stagionale', senza più costi fissi per tutto l'anno. Al suo fianco - l'hanno già dichiarato pubblicamente- ci sarebbero o potrebbero esserci, oltre naturalmente la AGSM, il Gruppo Manni HP e Calzedonia-Intimissimi, il quale ultimo ha già pagato con 100.000 Euro  gli studi preliminari del progetto della copertura dell'Arena - svenduta per un piatto di lenticchie.
 E Franceschini? Il ministro tace ed assiste, ridendosela sotto i baffi, alla prova generale della privatizzazione o del declassamento delle fondazioni che non raggiungono certi obiettivi, come si parla da mesi, in attesa di vedere il suo decreto.
 E  di questa catastrofe incombente, non una sola parola o posizione viene dall'Anfols, dall'Agis e dalle singole Fondazioni.  Mentre Nastasi, ora a  palazzo Chigi, sta facendo salti di gioia, perchè finalmente vede realizzarsi il  suo progetto di smantellamento e distruzione della musica in Italia.

Nessun commento:

Posta un commento