giovedì 11 agosto 2016

Caracalla della sconfitta? Perchè l'Opera di Roma non canta vittoria per la sua stagione estiva alle Terme?

Perchè non arriva ancora il bollettino della vittoria della stagione estiva dell'Opera di Roma a Caracalla? Forse perchè Fuortes è in viaggio fra Verona e Roma , con una deviazione verso Pesaro per consigliare la papessa Aspesi? O forse - più verosimilmente - perchè la vittoria cantata ancor prima di vincere la battaglia del successo di pubblico, non c'è stata?
 A noi che coltiviamo segretamente la religione dei numeri prima di quella dei proclami, piacerebbe avere il bilancio di Caracalla 2016, modello Auditorium, dove Fuortes si fa bello di aver mischiato i generi alti e bassi e bassi ed alti. Tanto che vi ha portato stelle del rock e financo un pianista classico a suonare  all'aperto nelle condizioni più inadatte che si possano immaginare mentre era circondato a mò di corona da un volo di gabbiani vocianti.
 Forse non lo conosceremo mai il bilancio, o forse ce lo daranno addomesticato - in fondo un bicchiere mezzo vuoto può sempre guardarsi come mezzo pieno - per non fare marcia indietro su certi modi  di far programmi, che se andavano bene all'Auditorium non è detto che funzionino anche a Caracalla.
 Tutto ciò ci addolora perchè ci fa capire l'estraneità di certi personaggi - parliamo di Fuortes, per essere chiari - al mondo dell'opera. Lui pensa, anzi è convinto, che con regie innovative si risolve il problema dell'opera. Non capisce - perchè non può - che l'opera , specie a Caracalla, è lo spettacolo popolare che tutti ancora amano e che, di conseguenza, non c'è bisogno che si affidi a registi che stravolgono vicenda e spettacolo. Impari, con il suo direttore artistico a scegliere bene i cast ed i direttori, e non disdegni i registi cosiddetti tradizionali. Il resto lo fa il melodramma.
 A Verdi, l'amato grande Peppino, bastavano poche indicazioni per la messa in scena, non aveva bisogno di registi che ridisegnassero scene e storia, mentre oggi i registi credono di non poter fare a meno di farlo.
 E allora restituisca a Caracalla la sua anima popolare, faccia opera e balletto e titoli popolari e tradizionali regie. Questo cercano  le migliaia di italiani e stranieri che d'estate affollano -  e affollerebbero ancora di più - Caracalla.
Che se ne fanno di Lang Lang che suona all'aperto senza nessuna protezione e con sistemi di amplificazione che già con l'opera fanno cilecca, figuriamoci con un pianoforte?
 E comunque attendiamo il bollettino finale. e se vittoria sarà ce ne faremo una ragione. Ma solo vittorie di numeri accettiamo.

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