giovedì 30 giugno 2016

L'ultima polpetta avvelenata di Salvo Nastasi al mondo dello spettacolo dal vivo, prima di lasciare l'incarico ministeriale

Più che una polpetta, un polpettone indigesto assai, di oltre cento pagine, pubblicate nel 'Supplemento ordinario' alla Gazzetta Ufficiale  n.113 del 19.8.2014, rappresenta l'ultimo regalo - AVVELENATO - di Salvo Nastasi, potentissimo e criticatissimo direttore generale dello Spettacolo, traslocato a Palazzo Chigi, presso l'inavveduto Renzi, che non sa chi si è messo in casa.
 Si tratta del Decreto ministeriale del 1 luglio 2014, recante nuove norme per la spartizione del FUS ecc.. bocciato in toto dal Tribunale amministrativo del Lazio, con sentenza del 28 giugno u.s.
 Adesso il Ministero, contro il quale si erano mosse numerose associazioni musicali e teatrali denunciandone gli assurdi criteri introdotti, corre ai ripari, sguinzagliando i suoi avvocati che dovrebbero mettere una pezza alla sentenza del TAR, dimenticando che contro tale decreto tante associazioni e molti enti che non adirono al tribunale,  hanno comunque presentato infinite obiezioni, attraverso interrogazioni parlamentari e interventi di gruppi nelle due Camere. Insomma un decreto, quello di Nastasi/Franceschini, che in un sol colpo, con la scusa di cancellare soprusi e clientele (magari le avessero cancellate , almeno quelle messe in atto del ministero e della direzione generale!), cancellava dal territorio molte realtà che lo avevano presidiato con non pochi sforzi attraverso la cultura, l'unica in grado di generare  progresso civile nella popolazione.
 Nastasi, come suo solito, attraverso un marchingegno ( 'algoritmo', infame!) che attribuiva maggior peso alla quantità, a scapito della qualità,  voleva riformare i criteri per l'assegnazione del FUS; di fatto cancellò infinite realtà, con grave danno per quelle realtà e per i cittadini cui si rivolgevano.
 Di fatto  si adottava il criterio dei finanziamenti triennali, sulla base di progetti altrettanto triennali- chissà poi se il ministero abbia osservato tempi e modi che esigeva dai richiedenti.
 Comunque adesso che accadrà? Bisognerebbe che tutte le associazioni si coalizzassero per richiedere i danni a Nastasi - la qual cosa, purtroppo, non faranno. E poi? Che si ritorni a definire la ripartizione del FUS, attraverso criteri qualitativi valutati caso per caso dalla la commissione messa su dal Ministero, dopo aver cambiato i membri della Commissione scelti secondo criteri di 'asservimento', ed 'ubbidienza cieca', ignorando di fatto l'avviso pubblico, dallo stesso direttore generale, Nastasi, sempre lui.
 E intanto, forse, bisognerà passare sopra almeno le due annualità già liquidate dal Ministero totalmente o in parte, chiedendo a tutte le associazioni che un tempo avevano accesso al FUS, prima dell'ultima 'bravata' di Nastasi, di presentare i loro progetti per il 2017, in tempi ravvicinati, onde procedere, con tempi non biblici ( come sono al solito quelli pubblici, al contrario della perentorietà richiesta nelle singole occasioni ai cittadini e dei tempi strettissimi!), al loro esame ed alla attribuzione del FUS.
 Franceschini ed il suo nuovo direttore generale Cutaia, purtroppo cresciuto alla scuola di Nastasi, prenda atto della sentenza del TAR  ed agisca di conseguenza, dimenticando il tragico periodo di Nastasi - imposto dai suoi protettori, troppo potenti, come enfant prodige del diritto pubblico e che invece si è rivelato un giovane 'azzeccagarbugli' - al suo Ministero.

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