lunedì 13 giugno 2016

La musica, come era ai tempi di Menotti, latita al Festival di Spoleto. E quella poca che è rimasta, viene affidata a schiere di studenti dei nostri Conservatori

Un tempo si andava a Spoleto per scoprire ciò che nei vari campi Menotti aveva scoperto per il suo pubblico fra coreografi, ballerini, direttori d'orchestra, cantanti, strumentisti, attori, registi, pittori scultori. Oggi si vanno a vedere o ad ascoltare le glorie dello star system internazionale, invecchiate a Spoleto, sempre le stesse.
Giorgio Ferrara non ha nè voglia e neanche - forse -  capacità per  girare il mondo e scovare talenti. E perciò si affida - una volta messo  a punto con vecchie glorie e amici suoi, il programma di teatro - per la musica, divenuta ormai la 'cenerentola', a Conservatori del circondario, appaltando direttamente a loro la programmazione. E i Conservatori, ben contenti di mettere in vetrina quelli che ritengono i loro più promettenti talenti -  troppi in un conservatorio solo e non ancora del tutto formati, - onorati per l'incarico di Ferrara, organizzano tutta l'attività concertistica del festival.
Mentre Ferrara ed il suo consulente musicale ( che non sa più a chi dare i resti e la sua  preziosa consulenza, occupato anche all'Opera di Roma, nel circuito lirico marchigiano ed a Ravello) si riserva, apertura e chiusura del festival: Nozze di Figaro per cominciare, e Concerto in piazza con l'Orchestra di santa Cecilia diretta da Pappano, solista Bollani. Il Concerto diretto da Alessandrini, del quale abbiamo appena scritto, è solo una felice  ma casuale eccezione.
 Di tutto il resto della musica, di quel poco che vi è rimasto, dai 'Concerti di mezzogiorno', un tempo celebri e ricchi di sorprese, agli altri concerti, in varie ore del giorno, come pure di  quelli organistici notturni ( che sono poi ridotti ad uno solo, perché allora sparare cannonate!) Ferrara  riceve direttamente programma e nomi degli interpreti dalle Scuole di Musica, alle quali ha demandato direzione ed organizzazione, lavandosene completamente le mani e forse non spendendo neanche un Euro, salvo le misere spese di logistica, sulle quali sicuramente farà economia, come ci hanno insegnato tanti altri esperimenti di musica affidati a giovani.
 Alla Scuola di Musica di Fiesole, benemerita non c'è che dire, il compito di  programmare i Concerti di mezzogiorno; al Conservatorio 'Morlacchiì di Perugia quello gli altri concreti, al chiuso o all'aperto e in vari luoghi.
 Spoleto non è più quella di una volta, quando era il festival 'di Menotti', mentre ora è il festival 'di Ferrara'. Vuoi mettere? Meglio quello 'di Ferrara'?  Certo che no!

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