mercoledì 8 giugno 2016

Giuseppe Verdi 'componeva a 432 Hertz'. Parola di una sua lontana discendente: Gaia Maschi Verdi

Due giorni fa ci siamo recati al Teatro Argentina, richiamati da due elementi, per una serata musicale, verdiana.
 Una lontana discendente del grande compositore, Gaia Maschi Verdi ( il cui nome  nulla diceva perfino a noi che da secoli ci occupiamo di musica) presentata da Didi Leoni ( imbarazzata ed imbarazzante  'brava' presentatrice, 'made in tv'), avrebbe raccontato le vicende di un pianoforte verticale, di proprietà del musicista, esposto all'Argentina fino alla fine di dicembre, della ditta Carol Otto Berlin - ed ora finito nelle proprietà, ereditate dalla Gaia Maschi Verdi.
 Il secondo elemento, più personale e diremmo anche privato, era la possibilità di rivedere e riascoltare - secondo gli annunci dei giornali - una nostra ex allieva di Conservatorio, Maria Tomassi, soprano, che sta facendo una bella carriera.
 Alla fine, nessuno dei due elementi che ci avevano  fatto uscire di casa per recarci in quella bolgia che è largo Argentina a Roma, ci ha soddisfatti.
Per Maria Tomassi, perchè semplicemente non c'era, limitandosi la presenza musicale all'esecuzione di alcuni brani sullo storico pianoforte ( che di storico non aveva che l'accordatura più bassa di quella corrente, che è attualmente a 440Hz, e basta) : una 'fantasia' su opere celebri di Verdi - affidata ad un 'virtuoso' del Conservatorio di Santa Cecilia, del quale si è ascoltata la storia di vita assai simile e lunga come quella di Pollini, sebbene non abbia i suoi anni che avrà solo fra molti decenni, speriamo con la stessa gloriosa carriera, appena iniziata - e il celebre valzerino orchestrato da Rota e fatto ascoltare nel celebre Gattopardo di Luchino Visconti.
 Poi, ancora,  da un secondo pianista, i preludi all'Atto primo e terzo di Traviata e quattro chiacchiere, sconclusionate , che recano offesa alla memoria del celebre compositore, finito in quelle mani sacrileghe sebbene parentali, alla lontanissimaaaaaa,  a condire la scialba celebrazione romana( per la quale era tirato in ballo anche il Ministero dell'Aeronautica, senza che ne abbiamo capito la ragione!)
 Era questa la serata  per la quale, ignari, ci eravamo recati al Teatro Argentina, dove abbiamo anche visto un sofisticato, di troppe pretese, cortometraggio di una giovane  charmante regista francese ( Anne Camille Charliat, presente, dal titolo ' La scordatura', nel quale si ascolta anche il termine la 'partizione', 'dal sen sfuggito', al posto di 'partitura', che per un film musicale e dieci righe di testo, è il colmo!) finanziato come tante altre opere prime - che potrebbero restare ultime.
La Maschi Verdi, da musicologa discendente, ha spiegato che quell'accordatura, aurea 'fu modificata nel 1939, dai nazisti, allo scopo, letterale, di: " influire in modo terroristico sul cervello umano per aumentarne l'aggressività", aggiungendo poi - idiozia su idiozia - che i giovani che ascoltano musica classica, sono 'meno aggressivi' di quelli che si dedicano alla musica del diavolo, chiassosa e straniante.
 Povero Verdi che 'componeva a 432 Hertz'!, secondo l'infelice espressione di Gaia Maschi Verdi.

P.S. Chi non avesse capito del tutto l'arruolamento nella schiera dei musicologi di Gaia Maschi Verdi, può trovare altra materia di informazione sul sito 'Calabria on web', dove in una lunga intervista alla discendente del compositore, si legge di 'depositi siae di brani giovanili di Verdi',  di 'pellegrinaggi in terra santa' e di altre altre amenità, che non non siamo riusciti a leggere ed abbiamo chiuso prima. 

10 commenti:

  1. Il giusto commento ad una serata 'deprimente'. Se l'ha registrata, la riascolti, sentirà e se ne convincerà. Pietro Aquafredda

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    1. Era una sua conferenza,certo, non mia. Ed io ero venuto all'Argentina per ascoltare la sua conferenza, oltre che la mia ex allieva, cantare. Peccato che non c'è stata nessuna conferenza, perchè Lei ha parlato forse per poco più di una decina di minuti complessivamente, dedicando gran parte del resto del tempo, sia Lei che la Leoni, a leggerci i curriculum dei pianisti, della regista del cortometraggio, con cui ha fatto anche una breve chiacchierata. E basta. Poi c'era la musica al pianoforte. Dello strumento mi sarei aspettato che raccontasse i problemi dell'accordatura ed i suoi riflessi sull'interpretazione delle opere verdiane. Lei ci ha detto di aver avuto accesso a documenti relativi all'infanzia di Verdi, di aver visionato i quaderni sui quali aveva mosso i primi passi nell'apprendimento delle materie cosiddette culturali e qualche altra cosa.
      Negli anni ho imparato a distinguere le occasioni per le quali è valsa la pena uscire di casa e attraversare roma per ascoltare una conferenza e quando no. E, senza mancarle di rispetto, l'uscita dell'altra sera non è valsa la pena. Lei è certamente una musicologa e giornalista come io non sono e non potrò mai essere, però Lei non ha tenuto all'Argentina una conferenza. E questo,glielo ripeto,lo capisco anchì'io.
      Saluti Pietro Acquafredda

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  2. La lettera fu trovata da mio padre, Roberto Gorini Falco, insegnante al Conservatorio di Milano, e presentata alla Casa Verdi nel 1988 da me, Renata Tebaldi e Piero Cappuccilli che esegui' arie verdiane nelle due accordature. La petizione dello Schiller per tornare al La verdiano fu sottoscritta da 2000 cantanti lirici, tra cui Domingo, Caballe', Sutherland, Freni, Bergonzi. Gaia Verdi ha perfettamente ragione anche sull'effetto neurologico del diapason acuto, o gli "strilli di un corista troppo acuto" come scrisse Giuseppe Verdi nel 1884.

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    1. Lei, gent.le signora, dice cose che io avrei voluto ascoltare, magari con maggiori particolari, dalla sig.ra Maschi Verdi. Capirà perciò la mia delusione. Dei problemi posti dal diapason a 440 Hz so anch'io qualcosa; mi concederà, però, che partendo da un cimelio come un pianoforte, con quella particolare accordatura, alla quale fa riferimento anche Verdi nella lettera da Lei citata e ritrovata da suo padre - la si poteva leggere al pubblico, vero? - si poteva allargare il discorso all'interpretazione verdiana, alla difficoltà di trovare oggi cantanti cosiddetti 'verdiani', specie nelle voci maschili e molto altro ancora. Di conseguenza capirà che aver fatto oltre due ore di viaggio, fra andata e ritorno, per ascoltare nulla che in linea di massima non sapessi già, mi ha molto seccato.
      Nessuna offesa per nessuno; solo non ho più tempo per perdere tempo.
      Pietro Acquafredda

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  3. Qui troverà una sintesi delle argomentazioni scientifiche del La verdiano, e su youtube c'è il video degli esempi musicali dati da Piero Cappuccilli alla Casa Verdi nelle due accordature: https://it.wikipedia.org/wiki/Accordatura_aurea

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  4. grazie ininite, sig.ra Gorini per le indicazioni preziose. Il problema del diapason credo di conoscerlo abbastanza( senz a che le rammenti, sommessamente, che ho insegnato per oltre 30 anni storia della musica in Conservatroio, ed il problema fa parte della materia di insegnamento). Come conosco abbastanza bene la materia 'pianoforte 8 tanto per dirle: ho inventato e diretto per oltre otto anni la più importante rivista dedicata al pianoforte ed alla sua musica. Il suo nome era Piano Time. Forse la ricorda anche lei. grazie comunque . La saluto. pietro acquafredda

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  5. Essendo un esperto di pianoforte, saprà quindi che non è facile mantenere un'accordatura più bassa, va accordato più volte (come facemmo per il pianoforte verticale alla Casa Verdi, e per tutti i pianoforti usati dallo Schiller Institute in Germania, Francia e Stati Uniti da allora). Come ho sottolineato nella mia intervista a Gaia Verdi, che verrà pubblicata anche in tedesco e inglese, è storicamente rilevante che il Carol Otto Berlin di Palazzo Orlandi, su cui Verdi compose la trilogia popolare, sia rimasto accordato al La=432 Hz da allora, e conferma in pieno ciò che il grande compositore scrisse nell'ormai famosa lettera del 1884. Anche io la saluto, Liliana Gorini

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  6. grazie della ulteriore informazione, sig.ra Gorini

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  7. Gent.ma Sig.ra Maschi, considerata la nostra piena disponibilità a titolo gratuito alla sua conferenza-'concerto' e, visto il suo comportamento pretenzioso ed irrispettoso nei confronti dei cantanti dovrebbe evitare simili commenti. Inoltre, non ho bisogno di scomodare il prof Acquafredda ne terze persone per organizzarmi delle conferenze a cui io possa intervenire; non ne ho bisogno. Infine le consiglio di accettare le critiche in quanto aiutano a crescere sia professionalmente che umanamente. Cordialmente. Maria Tomassi

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  8. Se anche tu , cara Maria, avessi assistito all'incontro con la Maschi Verdi, l'avresti ascoltata farsi vanto della nobile missione che si è data:'aiutare i giovani artisti' come fece il suo avo, Barezzi, con Verdi. Ogni commento è inutile.
    Auguri per la tua carriera, non mancherà occasione per riascoltarti. Acquafgredda

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