mercoledì 4 maggio 2016

Santa Cecilia torna all'epoca del cinema muto per un capolavoro moderno

"I concerti del Maestro Morricone saranno sostituiti - in prima italiana - dal musical capolavoro di Leonard Bernstein, West Side Story, nella celebre versione cinematografica di Jerome Robbins e Robert Wise.
La proiezione del film avrà l'esecuzione della musica dal vivo dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia".
 Con questo secco comunicato l'Accademia di Santa Cecilia, annuncia l'indisposizione di Ennio Morricone a dirigere i concerti già programmati per la fine di questo mese, e la sostituzione di essi con la proiezione di un film, realizzato nel 1961, dal celebre musical di Bernstein, ma con le musiche eseguite  DAL VIVO dall'Orchestra dell'Accademia. 
Come ai tempi del cinema muto, od anche in occasione della riedizione e restauro di celebri film del lontano passato accompagnati dalle musiche eseguite dal vivo. 
S'è fatto alcune volte con i film restaurati di Chaplin; con   Rapsodia Satanica ( Nino Oxilia) per il quale aveva scritto, primo compositore a cimentarsi con il cinema muto, le musiche Mascagni ( presentato anni fa all'Opera di Roma, diretto da Marcello Panni) e con Eisenstein, Ivan il terribile,  per il quale, una volta restaurato, assai spesso le musiche di Prokofiev sono state proposte dal vivo ( una delle prime volte vennero eseguite a Berlino da  Claudio Abbado, che si avvalse della collaborazione del figlio, Daniele, regista e dell'allora compositore di belle speranze, ma imparentato con la famiglia Abbado,  Michele dall'Ongaro: al quale facemmo scrivere un articolo in proposito sul nostro mensile 'Piano Time'), o con Abel Gance, per il suo Napoleon, ed anche con Dreyer.  Nulla di nuovo perciò. Con la differenza che  quelle recenti curiose ma giustificate riproposte riguardavano capolavori del cinema  nati prima dell'invenzione del sonoro, o in un'epoca nella quale l'insonorizzazione muoveva i primi passi.
 Tale iniziativa, che seguirà di qualche settimana appena la decisa 'virata cinematografica' dell'Accademia di Santa Cecilia (rappresentata dalle musiche di Star Wars ), avviata ad inizio d'anno con le musiche di Fantasia di Disney, fa il paio, seppure in opposta direzione, con  quella messa in atto anche all'Opera di Roma,  in occasione di celebri balletti,  quando si è lasciata a casa l'orchestra ed al suo posto è stata mandata una registrazione discografica. In un teatro che ha una orchestra.
 Ora non si capisce la ragione per cui, a Santa Cecilia, si  sia deciso di prioiettare il  celebre film tratto dall'altrettanto celebre musical. Forse perchè - pensano i dirigenti dell'Accademia - con il film la musica 'acchiappa 'di più?
 Perchè non sarebbe bastato eseguire il celebre musical di Bernstein ? Alla peggio, non ci si poteva buttare su un altro programma? Meno strampalato?



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