venerdì 27 maggio 2016

A Fuortes, con il pensionato Renato Bossa all'Ufficio stampa dell'Opera di Roma, è riuscito ciò che a Verdelli, in Rai, con il pensionato Francesco Merlo, è stato impossibile

Francesco Merlo, notissimo editorialista di Repubblica, non ha potuto essere ingaggiato dalla Rai, come strenuamente voleva Verdelli, nel ruolo di  suo vice alla direzione dell'informazione, perchè pensionato (Francesco Merlo è nato nel 1951). Il CdA della Rai non ha voluto sentire ragione, ed il direttore del personale sì è dovuto arrendere di fronte a tale compatta opposizione. Merlo è pensionato dunque non può esser assunto in Rai per un nuovo incarico, altrimenti chi la sente il ministro Madia?
 La legge è legge e non prevede eccezioni.

Salvo il caso in cui un sovrintendente di teatro, come Carlo Fuortes, supersovrintendente, supercommissario e supereconomista della cultura, non abbia bisogno di un giornalista per sostituire il direttore dell'Ufficio stampa del teatro, Filippo Arriva (classe 1951) andato in pensione, a 65 anni, o ritiratosi volontariamente.
 Fuortes c'è riuscito. A sostituire il pensionato  Filippo Arriva, ha chiamato un altro pensionato: Renato Bossa (classe 1949), dunque sessantasettenne, con un contratto triennale (2016-2018) che lo porterà fino alla soglia dei settant'anni. Bossa è già in pensione dall'insegnamento presso l' Accademia nazionale di danza di Roma,  ed  è ex collaboratore di Repubblica, a Napoli,  dove contemporaneamente dirigeva un' associazione musicale.
  Ma ora un altro problema si pone. Reggerà la fatica Renato Bossa? Gli auguriamo di sì, anche se lo vediamo affannato in queste convulse giornate in cui s'è dovuto districare  fra fotoreporter e bellissime del cinema. L'avesse chiesto a noi, prima di accettare il nuovo incarico, gli avremmo consigliato di  rifiutare. Gli anni si sentono, altrimenti perché si direbbe, a proposito della pensione,  che è 'meritarsi il giusto riposo'?

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