domenica 10 aprile 2016

In morte di Paola Galardi, farmacista a Sansepolcro, con la passione per la musica. Addio carissima amica mia

L'altro ieri, in forma strettamente privata, si sono svolti a Sansepolcro, i funerali di Paola Galardi, nata Baschetti, che una brutta ed ingiusta malattia, ci ha tolti, dopo il calvario, durato qualche anno, delle intermittenze continue  fra speranze e delusioni, sopportato con forza, tenacia ed apparente leggerezza e superiorità. Farmacista di professione,  la passione per la musica l'aveva spinta da molti anni a realizzare un concorso pianistico per aiutare i giovani a proseguire e perfezionarsi negli studi.
 A noi, proprio per quella sua grande incondizionata passione per la musica piace qui ricordarla, anche perchè fu alla base della nostra conoscenza, a seguito della quale abbiano realizzato insieme almeno due bei progetti che vogliamo ricordare mettendo da parte la naturale commozione ed il dolore per la immatura scomparsa.
 Ci eravamo conosciuti poco appresso la nostra uscita dalla direzione del Festival delle Nazioni di Città di Castello, nel 2004, dopo una sola edizione ben riuscita, che andò di traverso agli amministratori tifernati, nei quali il successo ottenuto aveva generato meschine invidiuzze ed il timore di perdere l'osso dal quale speravano di rosicchiare ancora quel pò di ciccia restante.
 Da allora Paola si era adoperata per far nascere a Sansepolcro, la patria di Piero della Francesca, un festival, organizzando numerosi incontri con l'allora sindaco della cittadina; tutto andò in fumo, quando si era ormai ad un passo dalla sua realizzazione, per la cronica indecisione del primo cittadino.
 Quella delusione non fece arretrare e scoraggiare Paola, che  qualcosa, oltre il 'suo' concorso, voleva realizzare a tutti i costi. Noi invece sì, arretrammo, non avendo mai riposto eccessiva fiducia in coloro che governano. Paola ci coinvolse in due progetti, dei quali andiamo fieri.

Per i 120 anni della 'Filarmonica dei Perseveranti' di Sansepolcro, nel 2009, realizzammo insieme, per sua richiesta, una giornata di festa, noi per la parte artistica, lei per quella organizzativa, nella quale  fu  impossibile riscontrare smagliature, o il benchè minimo segno di disorganizzazione ed incapacità. Al suo occhio attento nulla sfuggiva. Per lei tutto o quasi si poteva fare e per quel che da Lei dipendeva, nessuno ostacolo era insormontabile.

La mattina organizzammo un incontro al Teatro Dante con i  massimi vertici delle  organizzazioni bandistiche e di musica popolare nazionali; poi la sfilata di una quindicina di bande che vennero a rendere omaggio alla sorella maggiore di Sansepolcro che aveva raggiunto il traguardo dei 120 anni, e il pomeriggio, nel bel teatro di Anghiari, un concerto di chiusura, assai singolare  nel programma.

Paola dopo quel primo esperimento ben riuscito,  intese proseguire nel proporre iniziative volte a dare alla sua città  una notorietà anche musicale. E, ancora una volta, si diede tanto da fare presso la nuova amministrazione perché quell'antico progetto del festival naufragato avesse finalmente a realizzarsi. Non c'è riuscita per la ben nota crisi che ha offerto giustificazione a chiunque per qualsiasi progetto naufragato.

Ma, se un altro singolare progetto ebbe a realizzarsi, del quale purtroppo non ebbe a godersi i frutti a causa dell'affacciarsi minaccioso della malattia, fu per  la sua  incrollabile tenacia.

In occasione della celebrazione del millenario della fondazione di Sansepolcro, nel 2012, sotto l'ala protettrice della Resurrezione di Piero, nella sala museo  dove troneggia, si eseguì il nuovo Quartetto per archi (Nono della serie) di Salvatore Sciarrino, appositamente commissionato dal Comune per l'occasione, preceduto dal racconto commovente, ad opera di Fabrizio Gifuni, del capitano inglese che per salvare l'affresco di Piero - 'la più bella pittura del mondo'- non bombardò la città, alla fine del secondo conflitto mondiale.  Ma quel 29 settembre del 2012 Paola non era con noi a Sansepolcro. Il mostro l'aveva già minacciata, incatenandola ad un letto d'ospedale.

Del valore e della unicità di Paola, della sua determinazione e del suo stile, saremo ancor più coscienti  ora che  manca a tutti noi, ed al suo adorato Bruno  ancora di più; perchè ciò che prima con Lei sembrava, semplice, normale, quasi naturale, senza di lei sarà d'ora in avanti assai complicato, quasi impossibile. Ciao, Paola.

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