mercoledì 24 febbraio 2016

'Un Organo ( a canne) per Roma': altre rivelazioni. La bibliomediateca dell'Accademia di Santa Cecilia senza personale

Il nostro articolo sul festival,  diretto da Giorgio Carnini, nato per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità che anche l'Auditorium di Roma - Sala Santa Cecilia - si doti  di uno strumento a canne - come hanno fatto e fanno regolarmente tutti i nuovi auditorium nel mondo costruiti in questi ultimi decenni - ha  rinfrescato la memoria di quanti, negli anni della presidenza ceciliana di Berio,  fecero di tutto per contrastare la decisione del noto musicista di cancellare dall'Auditorium la presenza di uno strumento a canne, perchè considerato inutile, per eseguirvi la  grande letteratura organistica del passato ma anche concerti scritti nel Novecento, per organo e orchestra. Costringendo,  nei casi dei concerti con orchestra, a ricorrere ad un organo 'elettronico' - vergogna delle vergogne! - ed impedendo di fatto alla grande letteratura organistica, molto amata e seguitissima - come dimostrano anche le prime serate del festival diretto da Carnini - di essere inserita nella programmazione dell'Accademia. Perché - insisteva Berio - la musica per organo è stata scritta per la chiesa e nelle chiese deve restare. Ogni commento è inutile perchè la posizione del musicista nasceve da patente malafede.
 Poi l'organo non si  potè costruire  anche perchè mancavano i soldi - così  almeno pensavamo. Ed invece persone molto informate ci hanno fatto sapere che la storia è molto diversa e che i soldi c'erano, erano stati già stanziati. E allora? Quei soldi, destinati alla costruzione dell'organo furono dirottati verso altri  diversi capitoli di spesa. Qualcuno dice per la pavimentazione della cavea o per altri usi. Tutto questo rende la storia ancora più ingarbugliata e aggiunge inganno e imbroglio a vergogna.
 Ora chi sa queste cose, perchè le ha seguite fin dall'inizio, come ad esempio la dott. Annalisa Bini, segretaria del 'Comitato per l'organo' creato da Bruno Cagli, deve parlare e chiarire.

E dirci anche come mai la Bibliomediateca che Lei dirige,  da qualche tempo manca di personale, rendendo sempre meno agevole lo studio e la ricerca di  musicologi giovani e non.
 Anche nella storia della Bibliomediateca c'entra Berio, il quale volle ad ogni costo, anche contro il parere di studiosi e di illustri musicisti, come Petrassi, smembrare la Biblioteca di Santa Cecilia, presso il Conservatorio, dove convivevano i due fondi bibliografici del Conservatorio e dell'Accademia, per portarsi all'Auditorium quello dell'Accademia.
La Bibliomediateca potè usufruire anche della consulenza dello Studio 'Piano' che disegnò  appositamente gli arredi della biblioteca ed ogni altra cosa, tutto di gran pregio ed, immaginiamo, anche  di gran costo (finirono forse anche in Biblioteca, parte dei soldi destinati all'organo?).
 Ora la Bibliomediateca  non ha praticamente più personale. Per le consultazioni occorre presentare la richiesta in un determinato giorno e solo dopo  che ne sono passati due o tre ritornare per consultare i volumi richiesti.
 I resposnabili dell'Accademia dovrebbero fare un salto alla biblioteca dell'Istituto Storico Germanico, dove si respira altra aria, altra efficienza, altro rispetto per lo studio e la ricerca. E dove, per eccesso di zelo tutto teutonico, ciò che non si trova a Roma ma che si sa essere presente in altre biblioteche tedesche, si riesce a procurare - digitalizzato! -  agli studiosi italiani. Un miracolo? No, l'efficienza tedesca.
Santa Cecilia che spende soldi per il superfluo e l'inutile, come tante pubblicazioni, che fanno concorrenza a editori specializzati o  di carattere ed intento autocelebrativi ( l'ultima, per la ricorrenza dei dieci anni di Pappano a Roma, come se nessuno se ne fosse accorto ed avesse bisogno che l'Accademia lo ricordi!), dimentica di destinarne, anzi decide di non destinarne a cose molto più importanti (come il funzionamento della biblioteca), perchè evidentemente mette lo 'spettacolo' in cima a pensieri e aspirazioni.

P.S. Ciò che abbiamo scritto a proposito del servizio della Bibliomediateca dell'Accademia di Santa Cecilia, diretta da Annalisa Bini, risponde a verità il fatto che c'è stata una riduzione di personale, ma è assolutamente falso che non vengano assicurati i servizi elementari di una biblioteca, come la ricerca, il prestito nella sala lettura ecc.. Noi lo avevamo scritto a seguito di  notizia fornitaci da persona affidabile e che, ritenevamo, non avese nessuna ragione per affermare il falso. Oggi ci siamo recati nella Bibliomediateca, abbiamo richiesto dei volumi che seduta stante ci sono stati forniti, e nella sala lettura abbiamo notato molti studiosi, in gran parte giovani. Ce ne scusiamo.

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