giovedì 4 febbraio 2016

Quando la stella della idiozia brilla nel cielo della magistratura, oscura tutte le altre

 L'ultimo sprazzo di luce violenta, accecante l'ha notato e descritto per noi tutti Gian Antonio Stella sul Corriere di oggi.
 E riguarda il caso di un professore di filosofia che dopo anni ed anni è riuscito finalmente, nello scorso novembre, a passare di ruolo. Il professore ha moglie e tre figli e finalmente può pensare ad un futuro più sicuro, o più tranquillo. No, non gli è concesso, per l'intervento della magistratura che, quando si tratta di perseguire reati non guarda in faccia a nessuno.
 Il professore, bergamasco, è stato licenziato in tronco per un gravissimo delitto che lui stesso ha commesso una quindicina di anni fa del quale  si era completamente dimenticato, complice il casellario giudiziario che , nel suo caso, risulta vergine ed immacolato.
 Ma se qualcosa può sfuggire al casellario,  nulla sfugge all'occhio acuto  della magistratura, che l'ha  licenziato.
 Quindici anni fa è stato sorpreso da una pattuglia dei carabinieri, appena fuori un paesino della bargamasca, verso le tre di notte, fare  la PIPI' in un cespuglio, al termine di una festa paesana. Il pericoloso malfattore si era giustificato  adducendo che non c'erano bagni nè bar aperti nei dintorni, che era notte fonda e che si era quasi in campagna, ai bordi del paesino, e che non poteva più trattenerla.
 I carabinieri furono irremovibili; e, infatti, anni dopo gli giungerà una multa da pagare, per atti 'contrari alla pubblica decenza'. Lui la paga e la cosa sembra definitivamente chiusa.
 Al momento in cui viene immesso in ruolo al dirigente scolastico  non risulta nessuna pendenza penale, e il professore in questione concorda.
 Passano due mesi e come una mannaia arriva l'ingiunzione del licenziamento in blocco, non abbiamo capito bene se per l'emersione di quel suo lontano delitto, o perchè egli lo aveva taciuto al momento della immissione in ruolo, dichiarando perciò anche il falso. Doppiamente perseguibile e perciò decaduto all'istante.
 A questo punto c'è solo da augurarsi che la Giannini ed il suo capo, Renzi, chiameranno imemdiatamente quel magistrato e gli affideranno il caso 'Banca Etruria-Boschi', ringraziandolo della salomonica sentenza emessa nel caso del povero professore che non potendo più resistere aveva fatto la pipì di notte, all'aperto ed al buio.

Nei giorni scorsi avevamo segnalato un altro incredibile caso. Quello di un medico in pensione che chiede  alla mamma benestante un piccolo regalo in denaro, la mamma glielo da, nella misura di 100 Euro, ma poi il beneficiato viene accusato dalla sorella, per aver egli costretto la mamma a fargli quell'onerosissimo regalo. L'accusa alla udienza chiede di chiudere il caso, il giudice invece rinvia a giudizio e fissa una nuova udienza. Si sa già che  il CSM ha indicato il giudice integerrimo per la Cassazione.

L'ultimo caso è su tutti i giornali di oggi. Riguarda una coppia. Il marito va dai carabinieri a denunciare la moglie perchè non gli prepara da mangiare e non gli fa trovare la casa in ordine, come lui vorrebbe ed esige. La magistratura decide di intervenire, rinviando la donna a giudizio per 'VIOLENZA DOMESTICA, e Renzi candida il giudice alla Corte costituzionale, dove nei prossimi mesi si discuteranno parecchie cause di diritto matrimoniale, perchè tenga una lezione sulla materia ai giudici della suprema corte.

Nessun commento:

Posta un commento