mercoledì 3 febbraio 2016

Padre Pio, anzi la sua salma, arriva a Roma, scortata ed accolta come un capo di Stato

Per i sostenitori della traslazione, seppure momentanea, di Padre Pio, per la prima volta a Roma, vorrebbe essere una sorta di riparazione per le incomprensioni verso il cappuccino da parte della chiesa romana, quando era in vita. Ce ne era proprio bisogno? La storia ha già indicato da che parte stava la ragione e il torto, e il torto stava dalla parte della gerarchia che ha dovuto fare marcia indietro su tutto il fronte, quando l'ha elevato agli onori degli altari. Dunque la traslazione, se aveva questo scopo, l'ha mancato, perchè la riparazione è stata anticipata dalla canonizzazione del frate.
 La traslazione l'ha voluta Papa Francesco che di Padre Pio è devoto? Anche questa motivazione non convince del tutto, perchè il Papa - ora è proprio il caso di dire al pontefice quel che molti hanno detto a Marino quando è andato a Filadelfia per incontrare il Papa che abitava a poco più di un chilometro dal Campidoglio - se proprio voleva pregare davanti alla salma di padre Pio, poteva andare a San Giovanni Rotondo, e fare qual viaggio  in ogni momento, con costi ridottissimi e senza alcun dispoegamento di forze.
 C'è chi, infine, pensa - e noi siamo fra questi - che la traslazione serve a dare una smossa al pigro svolgersi del Giubileo della misericordia. E anche chi  non solo lo pensa ma ne è convinto, noi compresi.
 E poi il dispiegamento di forze; la  'no fly zone' sulla Puglia al momento della partenza della salma; la scorta armata che impiegherà complessivamente  diverse centinaia di agenti, e la doppia urna per evitare scossoni al corpo imbalsamato del frate... che dire, oltre che sembra una messinscena perfino macabra che forse neanche al burbero frate sarebbe piaciuta.

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