giovedì 28 gennaio 2016

Roma. Crollo del Flaminio. Uno sguardo dal ponte

Dopo le infinite inaugurazioni in epoca Veltroni e Alemanno del cosiddetto ponte 'della Musica' , poi intitolato a Trovajoli - che nessuno oltre  il dazio della capitale  sa chi sia , a meno che non gli spieghi  che è l'autore di 'Arrivederci Roma' - e le altrettanto infinite lamentele dei cittadini che rimproverano all'artefice di tale monumento allo spreco, Veltroni, la sua inutilità ed il degrado che da subito lo ha  toccato, ora finalmente se ne trova una ragione, per la sua esistenza. E' l'unica terrazza dalla quale affacciarsi per vedere da vicino il disastro del crollo al Lungotevere Flaminio, la cui vista da nessuna altra prospettiva è possibile. Ora, per la prima volta, si vedono gruppi di cittadini che attraversano quel ponte, accedendovi dall'altra sponda  del Tevere, fino a portarsi alla estremità opposta, per curiosare, fare diagnosi su modi e tempi del ritorno alla normalità ( il lungotevere, nel tratto da Piazza Gentile da Fabriano e fino al ponte successivo è chiuso al traffico e transennato) e attribuire colpe a chicchessia prima ancor che lo facciano i tecnici e , conseguentemente, la magistratura.
 Basterebbe posizionare all'estremità dell'inutile ponte che si affaccia sul crollo una serie di tavolini e  un servizio bar per vedere, la prima volta da quando è stato inaugurato, quel ponte essere utile - tragicamente  utile - a qualcosa.
Se si vuole mettere a frutto tale tragica situazione occorre muoversi perchè la messa in sicurezza del palazzo potrebbe avvenire in tempi celeri (non celerissimi!) sia per far rientrare le famiglie, sia per dare sicurezza a tutti gli abitanti dei piani non interessati direttamente dal crollo, sia per riaprire il Teatro Olimpico che è situato proprio al piano terra dell'edificio.
In attesa che qualcosa si muova, uno spettacolo è stato spostato al Brancaccio, resosi fortunatamente libero in queste settimane. Ma il duplice problema dell'attività normale della Filarmonica all'Olimpico e della programmazione autonoma del teatro resta sempre, e non sarà facilmente e prontamente risolvibile, nonostante le rassicurazioni degli organizzatori. Dunque meglio sarebbe se si trovassero, per intanto, altri spazi per proseguire nell'attività.

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