domenica 17 gennaio 2016

Mentre in musica, secondo Nicola Campogrande, ci sono 'giochi di lingua melodici', per il Giubileo, a Roma, mancano i cessi

Nicola Campogrande,  prima che gli  venisse affidata la direzione artistica, alla quale segretamente mirava, del Festival MiTo (un tempo nelle mani di Restagno-Micheli-Colombo), ogni tanto si faceva vivo attraverso i giornali, abbandonato il suo principale impegno di compositore, per regalare al mondo felici e sorprendenti intuizioni. Tale  seconda attività,  che sembrava essersi attenutata a seguito dell'impegno  più recente, non si è esaurita del tutto; ed ora, a commento di tre quadri di Hayez dedicate al bacio ( vedi La Lettura di  oggi, 17 gennaio) ed esposti a Milano, ci regala  una ulteriore inattesa profondissima sua intuizione. I baci, tutti sappiamo ma Campogrande ce lo ricorda, sono il condimento quasi necessario e continuo della musica; l'amore, ed il bacio che ne è il principale condimento, sono cantati  fin dall'antichità e  forse lo saranno per l'eternità.
Ma ora c'è dell'altro - rivela Campogrande. C'è di più. Senza fermarci ai ricorrenti 'baci' nei testi di opere e canzoni, il bacio, anche quello erotico, costituisce quasi l'elemento strtturale di molte composizioni musicali, in specie quelle con violino, a causa della voce  sinuosa ed appassionata dello strumento. E - infatti- come altro definire il 'dialogo ' fra violino e pianoforte, della 'Sonata n.2' di Prokofiev, se non 'giochi di lingua melodici' ? Campogrande, solo per amor di decenza, non è andato oltre.

Se Prokofiev  fa giochi  anche 'di mani' -  perchè gli strumentisti suonano con le mani -  oltre che 'di lingua', a Roma si lancia l'allarme per la mancanza di bagni pubblici, non per appartarsi, ma per soddisfare i più elementari bisogni fisici. I quali, più dei giochi di lingua di Campogrande-Prokofiev, hanno bisogno di essere soddisfatti. E così, se non ci ha pensato Tronca -  almeno non ci  ha pensato ancora - ci hanno pensato alcuni privati romani . Mai intuizione fu più felice e redditizia, molto più felice e redditizia di quella del Campogrande milanese/torinese. Un privato, nei pressi di san Pietro  ha inaugurato una ventina di bagni (chimici) in appena 6o metri quadri, per il cui accesso si paga 1 Euro; si soddisfa il bisogno, si scarica e si esce; una semplice invenzione che si è rivelata un vero affare. Sulla scia e sull'esempio dell'accorto  improvvisato imprenditore 'del cesso', un altro sta  per impiantare in Piazza Rondanini,  al piano terra di uno storico palazzo, una fila di bagni.
 Chissà che gli affari, se non si riesce a farli con alberghi e ristoranti, all'epoca del Giubileo, non si possano fare con i cessi.
 Il Ministero, prontamente informato  dello scandalo dei cessi sulle 'terme di Nerone', in Piazza Rondanini, ha chiesto chiarimenti. Franceschini, nessuno lo frega sui tempi delle decisioni,  benchè a cose fatte.
Al ministro, purtroppo, è giunta una brutta notizia in queste ore dai vari musei romani ad ingresso gratuito. Le scatole di plexigas poste all'ingresso dei vari musei, per raccogliere  OFFERTE dei visitatori,  da destinare  alla necessità dei musei, sono rimaste praticamente vuote: 50 Euro il bottino di uno, 150 di un altro. Insomma neanche per comprarci la carta igienica per  i bagni. E' il frutto del disamore dello Stato nei confronti dei nostri massimi tesori, suibito trasmesso ai cittadini. Perciò se le domeniche dei musei gratis risultano gradite dai cittadini, a giudicare dall'affluenza, non si può che essere contenti, perchè potrebbero  significare la rinascita dell'amore e dell'interesse dei cittadini  verso i nostri beni storici e culturali.

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