martedì 15 dicembre 2015

Dal Petruzzelli di Bari al Lirico di Cagliari, dove sì è insediato il duo Orazi-Meli: Sacra Muratoria Unita

Il duo Orazi-Meli al vertice del Teatro Lirico di Cagliari  è una vera  sorpresa e pone non pochi interrogativi.
Orazi viene nominato sovrintendente, sconfiggendo di fatto il suo antagonista Meli - uscito dal teatro appena l'anno scorso, per far posto alla disastrosa gestione della signora Spocci che è dovuta tornare a casa per non essere stata capace neanche di approntare un programma - e  alla prima riunione del CDI, chiama al suo fianco Mauro Meli, come direttore artistico.
La notizia era stata anticipata da Luigi Boschi nel suo blog  'parmense'  - di recente oscurato dalla magistratura, perchè raccontava, in taluni in casi in anticipo su tutti, fatti di cui si era tutti all'oscuro denunciandone le manovre non sempre specchiate da cui erano scaturiti. Tutti l'avevano smentita, perchè Boschi suggeriva di considerare la nomina di Meli frutto di un accordo preventivo alla nomina di Orazi. E come altro giustificare tale decisione al primo CDI del teatro cagliaritano?
Insomma Meli cacciato o uscito dalla porta è rientrato dalla finestra, e forse ad Orazi, i poteri occulti dei quali si paventa l'intrusione ( 'muratori' e non solo), hanno fatto firmare un impegno prima di salire al vertice di Cagliari: appena nominato chiama al tuo fianco Meli. Capito? E Orazi 'lo sventurato', ubbidì. A seguire, per modo di dire, il CDI orgoglioso di tale salomonica soluzione ha nominato Meli direttore artistico.
 Solo la 'Sacra Muratoria Unita' ha lavorato a Cagliari? E la Barracciu, contro il sindaco,  ma da sempre protettrice e sponsor di Meli, è rimasta a guardare, nonostante tutto il suo ascendente su Renzi?
 Adesso Orazi, che avrebbe risanato i bilanci del Teatro Verdi di Trieste ( secondo il Commissario straordinario del Governo, Pinelli che lo ha scritto nella sua relazione semestrale, appena pubblicata) ma non è stato confermato sovrintendente, essendogli stato preferito Pace , deve fare altrettanto a Cagliari,  ripianando i debiti lasciti da Meli, il quale nega ma i fatti lo contraddicono. Ma deve fare anche attenzione a chiudere sempre a chiave la cassa del teatro, e a girare con pochi soldi in tasca, perché Meli  è sempre in agguato, anche se i buchi eventualmente lasciati nel bilancio, non li ha fatti per sé ma per la gloria del teatro d'opera e per qualche agente.
 C'è però un vantaggio da non sottovalutare in questo terzo ritorno di Meli a cagliari, e cioè che potrebbe aiutare Orazi a entrare nei segreti del bilancio che conosce ancor meglio del sovrintendente, per risanarlo. Si spera.
 Un'ultima annotazione che è più una curiosità: nella relazione semestrale del Commissario Pinelli, non compare mai il Teatro lirico di Cagliari.  Perchè? Forse che non ha chiesto aiuto per ripianare i bilanci, o non ha risanamenti da fare? Oppure,  perchè i dati relativi all'ultima gestione, neanche quelli, sono pervenuti al Commissario, come prevede la legge?
 Il Petruzzelli di Bari, che invece gli aiuti al fondo governativo per il risanamento li ha chiesti, retto da Massimo Biscardi, per molti anni sodale 'artistico' di Meli al Teatro di Cagliari, sembra incamminarsi per le 'vie del grande oriente', partendo da Ravenna, dove si esibisce spesso e da dove ha richiesto a gran voce Chiara Muti, per la regia di 'Nozze di Figaro', per la quale avrebbe fatto bene a chiedere la preziosa consulenza delle due autrici di 'Susanna non viene', una delle quali gli avrebbe potuto fornire indicazioni preziose anche in altri campi, di cui è riconosciuta esperta.
Sono spuntati nella programmazione sinfonica alcuni nomi di compositori di oggi, gli stessi che sono ricorsi in passato in elenchi muratoriali; all'appello manca solo una ideologa di tale congrega, attiva anche in campo musicale. La notizia l'abbiamo appresa dall'ultimo numero di 'Contrappunti', diretto da Franco Chieco che, per sopraggiunti limiti di età (beato lui che è arrivato così arzillo alla veneranda età raggiunta, cessa (forse?) del tutto le pubblicazione, dopo vent'anni di onorato servizio). Naturalmente 'Contrappunti', sempre a fianco del Petruzzelli, dopo l'arrivo di Biscardi ma anche prima, non parla di congreghe; la riflessione è venuta a noi, dopo la lettura di quei nomi, gli unici 'contemporanei',  segnalatisi negli ultimi anni per la loro 'inattività' nel campo della composizione, controbilanciata dalla 'superattività' nel campo della gestione di istituzioni musicali.

3 commenti:

  1. Il Lirico di Cagliari non è inserito perchè non è stato mai commissariato e quindi non ricompreso nella Bray, Acquafredda invece di scrivere quello che sente in osteria, si informi, legga, studi che non si è mai troppo anziani per imparare

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  2. Fracassa ha ragione,noi passiamo molto tempo in osteria. Mentre lui ha dimenticato che nel giro di due o tre anni a Cagliari sono cambiati parecchi sovrintendenti (Pietrantonio, Crivellenti, Meli, Spocci, Orazi) e che il bilancio del teatro - che non ha ancora una stagione (che Orazi e Meli dovranno approntare immediatamente) - vanta un buco di 5 milioni di Euro. Certo se il teatro ha una produzione vicina a zero e utilizza i fondi per pagare il personale, difficilmente sarà commissariata. E' il caso del Lirico di Cagliari. A Fracassa sembra una bella situazione? forse sì.

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  3. ma scusi che c'entra con la Bray e Pinelli di cui lei si chiedeva perchè non ne erano pervenuti i dati? i dati di Cagliari andranno eventualmente a Franceschini non a Pinelli boh "ciò che mi sfugge mi dà la misura di quel che sono"

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