venerdì 4 dicembre 2015

La Camera dei Deputati si taglia alcune spese. Il Senato no, per vendicarsi del taglio della sua stessa esistenza. Mentre Marchini vuole un Senato 'romano'

Ieri sono arrivate due belle notizie - ma anche una brutta ed un'altra 'farlocca'- agli orecchi dei telespettatori cittadini che vedono, finalmente, benché in minima quota parte, i parlamentari ed i dipendenti del Parlamento partecipare ai sacrifici che il Paese sopporta da tempo e loro neanche per sogno.
 Non ci saranno aumenti di stipendio nè di indennità di funzione per i dipendenti del Parlamento italiano che, evidentemente, non contenti dei privilegi di cui godono - molti assurdi ed economicamente spropositati - chiedevano nuovi aumenti di stipendio e  di indennità di funzione.
Un'altra seconda buona notizia è che a partire dal 1 gennaio 2016 gli ex parlamentari non godranno più del beneficio che li faceva viaggiare gratis, con ogni mezzo di trasporto pubblico, in Italia, fino alla spesa di poco sopra i 3.000 Euro. Sì, è proprio così. Gli ex Parlamentari, vita natural durante, viaggiavano gratis fino a spendere la somma che di anno in anno veniva destinata a tale ulteriore lusso e furto ulteriore ai danni dei cittadini e della nazione. Anche Eugenio Scalfari che percepisce il vitalizio di ex Parlamentare e, come tale, viaggia gratis da almeno una trentina d'anni?
 Gli ex Parlamentari sì, non potranno più viaggiare a spese nostre, ma gli ex Senatori continueranno a farlo.
E questa, che è la brutta notizia, é la vendetta di Grasso e del Comitato di presidenza del Senato contro il Governo che ha deciso di cancellarlo dal nostro ordinamento nella veste e funzione che ha avuto dalla nascita della Repubblica ad oggi; doppia camera, doppio tempo, doppia spesa. Risultati? Dimezzati.
  Oltre gli stessi Senatori che dovrebbero, carnefici di se stessi, votare la propria cancellazione dalla faccia della terra, reagisce a tale cancellazione anche un candidato alle prossime elezioni a sindaco di Roma, Alfio Marchini, il quale vorrebbe istituire un 'Senatus  romanus' da preporre al 'populus' ed ha già il nome del primo senatore, Carlo Vanzina. E' proprio una commedia all'italiana, o alla romana.

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