sabato 5 dicembre 2015

La Scala. Disastro Pereira. Lo scrive oggi su Repubblica Leonetta Bentivoglio, moglie di Gaston Fournier-Facio, coordinatore artistico della Scala sotto Lissner.

" Che cosa spicca nella fisionomia del teatro dopo il rinnovamento? ( Per 'rinnovamento' si intende la fine della gestione Lissner , nella quale aveva un ruolo importante anche Gaston Fournier-Facio, e l'arrivo di Pereira, al vertice della Scala ndr.). Di sicuro una valanga di cancellazioni. Nei mesi scorsi molti artisti sono spariti all'ultimo momento. Se l'elenco dei cantanti va da... a... immani sono stati i guai sul fronte dei direttori, provocati da quella che viene chiamata la gerontofilia direttoriale di Pereira, che predilige maestri anziani: gli inviti sono naufragati per acciacchi... o addirittura per decesso...Tra i danzatori era attesa il mese scorso Natalia Osipova, il cui nome è scomparso dalla locandina dell'Histoire de Manon, mentre la compagnia di ballo oggi è senza guida: il direttore Vaziev ha lasciato l'incarico per andare al Bolscioi...Il fatto che la Scala abbia appreso la nomina da un comunicato del teatro moscovita è un segno dei cattivi rapporti tra Vaziev e il sovrintendente, accusato di avere un atteggiamento padronale coi dirigenti dei vari settori, da 'uomo solo' al comando o da cowboy, come viene definito in teatro... Circola voce che Pereira venda la pelle dell'orso prima d'averlo ucciso. E' vero, gli chiediamo, che i cantanti annullano perché non hanno un contratto? 'Tutto è dipeso dalla follia del sistema italiano' risponde.' Mentre già programmavo coi massimi artisti, da bloccare per tempo, non ho potuto firmare impegni fino all'insediamento ufficiale'... C'è tuttavia chi sostiene che sia stato l'assottigliarsi del pubblico ad aver spaventato gli artisti, che prima di volare a Milano controllano in rete la quantità di biglietti venduti".
 "E già molto si è scritto sui vuoti causati dalla programmazione estiva legata all'EXPO, rivelatasi perdente e contestatagli nell'ultima riunione del CdA. ' In realtà nel '15 c'è stato un incremento di spettatori' replica Pereira. 'Sono stati quasi mezzo milione, centomila in più dell'anno scorso, pur se con momenti difficili per errori di previsione sull'affluenza dei visitatori. Per di più alcuni titoli, come il balletto Excelsior, di esito negativo, li ho ereditati dalla gestione precedente (Lissner,Fournier-Facio, ndr.)'.
" Un altro tasto delicato è la sua intesa non più idilliaca con Chailly, in disaccordo con certe sue iniziative 'commerciali'... 'Era un'offerta impossibile da rifiutare, sostiene accorato il sovrintendente ( si parla di 800.000 Euro) e aggiunge che è assoluta l'armonia con Chailly'.
" Una nuova riunione del CdA lo aspetta al varco il prossimo 14 dicembre".
 Una condanna senza appello e su tutta la linea della nuova gestione della Scala, e di Alexander Pereira che ne è il sovrintendente, uscita oggi su Repubblica, a firma di Leonetta Bentivoglio ( moglie di Gaston Fournier-Facio, attuale direttore artistico del  Teatro Regio di Torino e  nell'era Lissner, coordinatore artistico del Teatro alla Scala) è quantomeno inopportuna, sospetta, ed anche ignobile - chiamiamo le cose con il loro nome.
 Nell'era Lissner, quando c'era alla Scala anche suo marito, nel teatro milanese,  dobbiamo pensare  che per la Bentivoglio  tutto filasse liscio, mentre adesso tutto va storto? Lei mai e poi mai avrebbe scritto un articolo di tale durezza, anche ne avesse avuto le ragioni, contro la Scala, sotto Lissner. Quando abbiamo cominciato a leggere, credevamo fosse farina del sacco di Natalia Aspesi, che di Lissner  è rimasta vedova inconsolabile,  mentre Pereria non le va tanto a genio.
Anche a noi alcuni atteggiamenti di Pereira non piacciono, ma da questo a dire che ora tutto va male  ce ne corre. Perchè non  dobbiamo dimenticarlo che Pereira prima di arrivare a Milano, dove comunque è stato ritenuto il candidato alla sovrintendenza più titolato - ma forse la Bentivoglio, attraverso suo marito sa di cose che  tutti gli altri umani, compresi noi,  non sanno -  ha retto con grande onore il Teatro di Zurigo ed è stato a capo del Festival di Salisburgo per un triennio.
Perchè la Bentivoglio non ha scritto nulla contro Lissner, quando è andato a lavorare a Parigi, mentre era ancora sovrintendente a Milano? E  perchè non ha scritto nulla contro la gestione Lissner (nella quale, ribadiamolo, aveva un ruolo anche suo marito) neanche quando, ad esempio, alla Scala, erano bandite, per idiota snobismo, le opere di Puccini; o quando si inaugurava l'anno del centenario Verdi-Wagner con Wagner; e non ha mai scritto  nulla sul Barenboim che alla Scala non faceva mai Verdi che invece dirigeva a Berlino; e non ha scritto nulla di così feroce neanche quando sul podio scaligero sfilavano ragazzini alla prima esperienza di teatro, affossati coralmente e all'unanimità dalla critica?E, infine, neanche quando a Lissner e al sindaco Pisapia gli artisti della Scala scrissero una lettera feroce, in merito alle manchevolezze della tournée in Giappone ( poche prove e altro)? Quella lettera solo noi l'abbiamo pubblicata integralmente su Music@, accompagnandola con  qualche riflessione certamente non fuori luogo.
E mai scritto qualcosa sul compenso esorbitante di Lissner, percepito per dieci lunghi anni senza che nessuno dicesse nulla, compresa la Bentivoglio, e il cui ammontare, che  Lei conosceva  da sempre, si aggirava, tutto compreso, intorno al 1.000.000 di Euro, cifra che nessun' altra istituzione al mondo gli avrebbe potuto mai garantire, compresa l'Opéra dove ora lavora?
 In nessuna occasione, Leonetta Bentivoglio ha mai scritto nulla di simile a ciò che oggi s'è letto su Repubblica, SEMPLICEMENTE VERGOGNOSO, sulla gestione della Scala, sotto Pereira, appena iniziata. Mentre per Lissner ha avuto tutto il tempo, OLTRE DIECI ANNI, senza che le  sia passato mai  per la testa qualcosa di simile.
Una vigliaccata bell'e buona alla vigilia dell'inaugurazione di stagione.

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