giovedì 26 novembre 2015

Tanti lasciano. Lascia Ezio Mauro, lascia Mario calabresi ( La stampa), lascia Adriano Sofri, lascia Elisabetta Sgarbi. E ( forse) lasceranno anche Sallusti e Mulè

Dopo vent'anni di direzione ininterrotta del quotidiano La repubblica, Ezio Mauro lascia il timone del quotidiano, chi viene impugnato  dalle mani di Mario Calabresi che lascia, a sua volta, la direzione del La Stampa e torna a Repubblica dove aveva già lavorato, per assumerne, questa volta, la direzione. E proseguono così gli amorosi scambi - che tanto amorosi non sono - fra i due quotidiani in mano al grande capitale. Cosa farà Ezio Mauro, a 67 anni, una volta andato via da Repubblica - qualcuno se lo chiede, ma neppure con tanto entusiasmo; sicuramente non lo vedremo su una panchina nei giardinetti di Roma o Torino a leggere i giornali che altri fanno, da contento pensionato. Comunque noi non siamo preoccupati per il suo futuro.
 Chi andrà alla Stampa, avendo lasciato quale altro giornale? Di Calabresi 'piglia tutto' si parla da molto tempo: lo si è dato candidato in Rai, ai vertici, come anche alla direzione di molti giornali. Adesso arriva al più importante giornale-partito che sarà non facile rivoltare secondo gli intenti suoi della proprietà e della redazione, avendo egli le stesse difficoltà che ha Renzi con il partito di cui è segretario.
 A ruota lasca anche Adriano Sofri, ma non - come ha dichiarato dal lontano Afganistan, dove ora si trova - come ha detto lui, e cioè  per seguire Mauro fuori dal giornale, al quale il direttore uscente l'aveva chiamato a collaborarvi, bensì perchè non può collaborare, per ragioni di decenza e di opportunità ma anche per un briciolo di moralità civile, al giornale diretto da Mario Calabresi, figlio di Luigi, per il cui assassinio, Sofri è stato condannato.
 Nel frattempo un altro pezzo grosso della carta stampata - in questo caso libri -  Elisabetta Sgarbi, attivissima animatrice della vita culturale italiana, anche attraverso la sua responsabilità in Bompiani e non solo, lascia Bompiani e fonda una nuova impresa, 'La nave di Teseo', sulla quale ha imbarcato, per loro volontà, alcuni nomi importanti della casa editrice. Anche in questo caso non si tratta di normale avvicendamento ma di reazione a nuovi assetti proprietari ( Rizzoli acquistata da Mondadori) che concentrano in casa Mondadori, oltre il 35% dell'intero mercato editoriale italiano.
 Mentre per il cambio a Repubblica ha avuto un ruolo l'agitazione interna alla sinistra ed il suo nuovo assetto, nel caso di Elisabetta Sgarbi, si è voluto protestare contro un solo editore al quale il paese affida le sorti della sua editoria. La Sgarbi ha dichiarato che non temeva censure nella cosiddetta 'Mondazzoli' appena battezzata. E probabilmente non ve ne sarebbero state di evidenti e palesi, però...  di reali, anche se tacitate, certamente sì.  E anche per questo lei lascia.
 A breve si potrebbe anche sapere del prossimo avvicendamento alla direzione de Il Giornale, essendo Sallusti candidato sindaco in pectore della città di Milano.  E, a ruota, Giorgio Mulè, con un rimescolamento 'domestico' fra i giornali Mondadori  lascerebbe Panorama - i settimanali politici tutti attraversano una grave  e lunga crisi di identità ed anche di vendite e pubblicità - per approdare al Giornale. E Panorama? Ci penseranno dopo, quando il passaggio di consegne sarà certo e definito nei tempi.
P.S. Maurizio Molinari sarà il nuovo direttore de La Stampa. Anche Molinari, che viene dalla stessa famiglia della Stampa, è noto soprattutto per i suoi reportage dall'estero. Il che conferma che la politica oggi ed anche domani si gioca sui rapporti fra paesi e potenze mondiali. Prosegue la linea che aveva portato a repubblica Ezio Mauro, e alla Stampa Mario Calabresi, tutti corrispondenti esteri.

Nessun commento:

Posta un commento