giovedì 29 ottobre 2015

Ignazio Marino sprint. Alla fine ha messo il turbo.

Il sindaco di Roma, uscente, ha messo il turbo. Quello che non ha fatto, nè ha voluto e saputo fare ma che poteva fare, nei due anni di governo della città, vuole farlo negli ultimi giorni,  nelle utlime ore, rischiando di creare ancora problemi come non fossero sufficienti quelli creati alla città, e tenendo tutti sulla corda sulle sue vere o presunte dimissioni che ad ogni istante minaccia di ritirare.
Contro il parere del Ministero del suo amico Franceschini. che però è sposato con la sua, del sindaco, nemica Di Biase, la quale zitta zitta, ha preso una posizione dura sull'argomento che preme tanto al sindaco uscente, questi oggi porterà in giunta la pedonalizzazione completa dei Fori, comprendendovi anche la via 'dell'Impero', cioè Via dei fori imperiali.
 Marino insiste, lasciando un boccone avvelenato alla città. Perchè quasi sicuramente, se riuscirà a farlo votare dalla giunta - ma che esiste ancor una giunta se vice sindaco, Causi, assessore alla mobilità, Esposito, e  assessore ai lavori pubblici, Pucci, si sono  manifestamente sfilati e qualcun altro latita, come Sabella ? -  sarà, immediatamente dopo contestato, trattandosi di materia che va sotto una doppia responsabilità, comunale e statale.
Perchè corre tanto solo nelle ultime ore del suo mandato, mentre invece, nel caso ad esempio degli scandali agostani, se l'è presa comoda non riducendo neanche di un minuto la sua vacanza americana?
 Se non si fosse addormentato, per non vedere i mali della città, per due interi anni, forse oggi Roma non sarebbe ridotta nello stato pietoso in cui si trova in molti, quasi tutti, i settori.
 Dobbiamo tenercelo Marino solo perché ha scoperchiato la pattumiera di 'Mafia capitale'? Che , ad essere precisi, non è stato lui a scoperchiare bensì il procuratore Pignatone?
 Lui è convinto che lo si vuole dimissionario per la faccenda degli scontrini, dimostrando di non capire come precaria ed indifendibile sia la sua posizione, ma non per gli scontrini. Ciò che tentano di fargli capire tutti ( ieri sera, in casa di Causi, ci hanno provato per l'ennesima volta, sia Causi che Orfini a fargli capire che la sua corsa in  bicicletta è terminata, ma lui non solo non vede, ma finge anche di non sentire e capire), è che non ha più la fiducia dei cittadini che l'hanno votato, e che tutti quelli che l'hanno votato, ignari della sua competenza e capacità amministrativa,  non possono essere rappresentati da quei duemila sostenitori che gli hanno chiesto in piazza di restare ( si sa da chi era composto quello sparuto drappello di sostentitori? si è verificato se c'erano infiltrati che pur di recare ulteriori danni al PD si sono finti  estimatori del sindaco per il quale,  negli ultimi tempi,  a moltissimi è venuto il sospetto che abbia bisogno di cure mediche, quanto meno di sostengo psicologico?).
Come non bastasse, per domani, venerdì 30 ottobre , ha convocato una conferenza stampa a Musica per Roma - la convocazione l'ha fatta Aurelio Regina, uno dei suoi, presidente  dell'ex CDA riconfermato da Marino, appunto - per presentare il nuovo CDA, sul quale pure la sua totale inefficienza  ha fatto cadere un altro macigno, quello della nomina dell'amministratore delegato che, secondo gli esperti, non lui ma il consiglio di amministrazione avrebbe dovuto nominare. Lui se ne è partito in vacanza, il giorno in cui aveva da tempo prenotato il biglietto, se ne è fottuto di nominare il CDA ed ha creato altri pasticci, ben noti. Ora non si pone il problema che altri ne potrebbero derivare da questa ulteriore decisione dell'ultimo minuto?
 E poi il 1 novembre, chissà con quale faccia, ma con la fascia a tracolla, andrà a salutare il Papa in visita al Verano, per la commemorazione dei defunti, che nel calendario liturgico ricorre all'indomani.
Marino, per la città di Roma, per il prossimo Giubileo, ma anche per se stesso, è meglio che  vada via a riposarsi. Si prenda ora una meritata vacanza, anche lunga.

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