domenica 25 ottobre 2015

Dell'Utri, Galan, De Caro. Amicizie pericolose

A chi li conosce, per quanto possibile, si consiglia di evitarli. Chi? Dell'Utri, Galan, De Caro. Tutti e tre . Perchè? Una premessa su Dell'Utri.
 Dell'Utri, noto ricco bibliofilo, per un libro antico, o una edizione rara, che non ha ancora nella sua biblioteca personale, non è difficile immaginare  che sarebbe disposto a fare qualunque cosa. Anche se illegale? Non possiamo dirlo. Certo è che un collezionista di libri antichi o edizioni rare ha a che fare con il mondo dei trafficanti di libri, i quali, a loro volta, con i ladri di libri ( con falsari magari no, perchè nel settore, ve ne sono meno).
 Accade che Dell'Utri, principale di Galan quando questi lavorava in Mediaset o Pubblitalia - di ciamo  per Berlusconi,  per non  sbagliarci -  segnali a Galan, divenuto ingloriosamente ed immeritatamente ministro della Cultura, per il posto di direttore della famosa biblioteca napoletana dei Girolamini, un finto nobile,  finto professore universitario, ma competente bibliofilo, anzi ladro e trafugatore di libri, nonchè venditore illegale.
 E che Galan per la devozione che serba verso Dell'Utri, nomini il suddetto De Caro alla direzione della Biblioteca napoletana, paradiso di tutti i bibliofili del mondo, perchè scrigno di tesori editoriali unici ormai.
 E che De Caro, una volta insediatosi a Napoli per raccomandazione di Dell'Utri e nomina di Galan, di notte,  cominci a svaligiare lentamente la biblioteca, privandola delle opere conservatevi più preziose, e distribuendo tali opere nel mercato clandestino o delle aste  all'estero, da dove è stato possibile, una volta messo dietro le sbarre il ladrone De Caro, recuperare alcuni testi rarissimi, preziosissimi e perciò anche costosissimi. Alcune edizioni trafugate  rappresentavano l'unico esemplare conosciuto, ancora in circolazione.
 Di questi giorni sono due notizie che riguardano  i tre amici. Da non frequentare, se possibile.
La più esilarante  riguarda il ladro di tangenti, Galan, il quale avendo patteggiato con il tribunale, per uscire dal carcere, i domiciliari e 2.600.000 Euro di danni, ha dovuto dare al fisco la sua magnifica villa che aveva comprato appunto con i soldi delle tangenti, altrimenti con quali altri soldi? E che ti fa  il ladrone? svuota la villa anche dei termosifoni, dei camini, rendendola praticamente invendibile ed inabitabile.  Il suo avvocato l'ha difeso con la scusa 'più stronza del mondo' - direbbe Verdone. E cioè che Galan ha frainteso la direttiva dei tribunale che gli consentiva di portar via dalla villa l'intero 'arredo', nel quale -come è stato denunciato - Galan ha compreso perfino i sanitari. L'avvocato ha dovuto inventare quella scusa, per evitare a Galan, che aveva disatteso le direttive del tribunale, la galera per la seconda volta.
 Galan l'avrebbe fatto perchè ritenutosi perseguitato dalla giustizia.  Un vero dispetto, che caro gli sarebbe costato se non fose intervenuto il suo legale con quella pezza evidentemente fasulla ma utile.
 Negli stessi giorni, da una intercettazione telefonica resa nota solo ora, s'è saputo che il ladro di libri  De Caro avesse proposto a Dell'Utri due volumi di Giambattista Vico, rarissimi, con la promessa di un invito a cena. Insomma per un piatto di lenticchie. E  che la risposta di Dell'Utri, immaginabile, fose la seguente: non un invito ma due.
Quei libri, Dell'Utri si chiese da dove li  prendeva De Caro, da lui suggerito a Galan per l'incarico di direttore ai Girolamini? Non se lo chiese, nè lo chiese a De Caro, conoscendo la risposta.

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